“【披露】どーもくん、初音ミクのコスプレで華麗な滑り https://t.co/vjosoL28dw 3年ぶりに札幌で開催されたフィギュアスケート・NHK杯で「みっくみくにしてあげる」に乗せ、愛らしいステップを披露。クルクルとスピンをするたびにトレードマークのツインテールが揺れた。”
– NHK WORLD-JAPAN se lanza en abril – NHK WORLD, el servicio de radiodifusión internacional de NHK, que comienza de nuevo como NHK WORLD-JAPAN en abril. El nuevo nombre pretende estable…
"つくってあそぼ (Tsukutte Asobo = Fun With Crafts)", which is NHK's long-running program for children and is still popular now, has been decided to put an end next month. The program started in 1990. Mr. Wakuwaku (left) is fond of making something from daily stuff like wasted paper and aluminum foil. Having a chat with his friend Gorori (right), he tells young viewers how interesting making things is. Actually I don't remember what he had made, but there's no doubt that Mr. Wakuwaku has made best memories and dreams for us through the program.
She had brown eyes, thin curly hair and dark skin that was prone to sun spots. Her earwax was wet and she had a high tolerance for alcohol, even though she never drank spirits. We know this and much more about a woman who lived and died 3,800 years ago.
2011年1月5日放送のためしてガッテンでは、視聴者から寄せられたダイエットに関する疑問・質問に答えるという内容でした。基礎代謝を上げると考えるよりも、ちょこまか動きを増やしたほうがダイエット成功の近道だったのです。
In biblioteca sono un utente silenziosa, rapida e ben organizzata e finisco inevitabilmente per uscirne con più libri di quel che avevo programmato - insomma, l'ultima cosa che mi serve è un bibliotecario zelante che arrivi con ulteriori suggerimenti; ma siccome so che lo fanno perché lo considerano parte del loro lavoro e non per pura impiccionaggine, quando ci provano li ascolto con paziente cortesia e non sempre senza frutto. Questo per dire che mai e poi mai avrei messo le mani sul libro che vado oggi a presentare se la bibliotecaria di St. Mary Mead (quella santa donna che già tanti e tanti suoi doppioni ha fatto scivolare fino alla biblioteca della scuola, e verso la quale quindi mai e poi mai vorrei commettere il benché minimo sgarbo) non me lo avesse suggerito "E' un romanzo giapponese che parla di quei ragazzi che vivono reclusi nella loro casa o nella loro stanza" mi spiega "Il protagonista è uno di loro e racconta la sua storia, ma lo fa in modo molto divertente". Siccome millanto una certa conoscenza della cultura giapponese, per quanto sia consapevole che si tratta di una pretesa destituita da qualsiasi fondamento, ho ringraziato e preso il romanzo. Hiikikomori è la parola chiave: così infatti si chiamano coloro che vivono tappati in casa per anni interi, uscendo ogni tanto di notte per comprarsi qualche genere di prima necessità. Mai fino ad ora ne avevo sentito parlare, anche se il fenomeno è abbastanza conosciuto anche qui da noi. Si diventa hikikomori più facilmente negli anni di università, o quando gli studi finiscono e inizia la ricerca di un lavoro: dopo qualche disgraziato tentativo si tirano i remi in barca, si alza il ponte levatoio e si tagliano i legami col mondo. Si può restare hikikomori per molti, molti anni. E non succede solo in Giappone. Piccola nota al margine: sì, esistono anche ragazze hikikomori, ma sono più difficili da censire perché... per una donna, in Giappone, voler stare in casa è un valore positivo. (Solo in Giappone? A tutt'oggi per parlare di una brava ragazza si dice che è studiosa ed esce poco, mentre mai viene in mente di lodare il ragazzo che ne sta tappato in casa come un criceto nella tana. Ma sto divagando). L'eremita che si ritira nella sua grotta nella Tebaide non era un hikikomori, era un eremita. Stava da solo per pregare e l'umanità lo irritava, ma la temeva solo in quanto portatrice di peccato o di distrazioni. In realtà fare quella scelta gli aveva chiesto un discreto coraggio e, per quanto col tempo la sua vita possa essersi rivelata difficoltosa, ne ricavava comunque un certo aumento dell'autostima: aveva fatto una scelta in cui credeva, l'aveva messa in pratica e molti lo ammiravano per questo. L'hikikomori non fa una vera e propria scelta, semplicemente si ritira nell'unico territorio in cui si sente al sicuro, e lo fa per paura. I sentimenti che lo animano infatti sono soprattutto due: paura e vergogna. Si è chiuso in casa perché non sopporta più il giudizio della gente, e si vergogna troppo di non riuscire ad affrontare il mondo per osare mostrarsi di nuovo nel mondo. Più che ad un eremita potremmo paragonarlo a un lebbroso che, una volta tornato a casa, può finalmente togliersi il campanaccio alla caviglia e rilassarsi un po'. Esce di notte per fare un po' di spesa. Vive, di solito, con i soldi che gli manda la famiglia. Non studia, non ha un lavoro e non lo cerca perché per cercarlo dovrebbe uscire di casa e parlare con qualche persona (in realtà, come dimostra il protagonista, si può anche essere un hikikomori in incognito, per esempio lavorando di notte e rapportandosi col minor numero di persone possibili. Va detto comunque che, nel momento in cui ti mantieni col tuo lavoro e parli con qualcuno, non sei più un vero hikikomori e dunque non sei nemmeno tenuto a vergognarti in modo particolare, perché diventi una persona autonoma che vive a modo suo). L'hikikomori non ha vita sociale, spesso nemmeno informatica, perché non sopporta il contatto con gli esseri umani, da cui si sente deriso e perseguitato. E' amaramente consapevole di essere il fondo del fondo della scala sociale e ne soffre moltissimo. Il suo livello di autostima è probabilmente inferiore a quello dei paria indiani più sfigati, e la sua vita sembra assai infelice. Il romanzo (narrato in prima persona dal protagonista) descrive tutto questo molto bene e abbonda e trasuda vittimismo, autocompiacimento, autodegradazione, infelicità, paura e vergogna (ma forse ho dimenticato qualche sentimento spiacevole) sia con le tecniche giapponesi che descrivono cose, persone e sentimenti senza all'apparenza descrivere alcunché, sia con quelle occidentali, più familiari ai nostri occhi. Non è affatto divertente. Io almeno non l'ho trovata tale. C'è una buona dose di autoironia, un certo humor nero di sottofondo, ma non è affatto quel che intendo per "divertente". Proprio no. E ho faticato anche parecchio a leggerlo. Però è un bel libro, e lo consiglio caldamente. Dopo averlo letto non solo hai capito benissimo cos'è un hikikomori e come e perché lo si diventa, ma diventi anche tu un hikikomori, in una qualche tua vita parallela, fino a sentirti in una gabbia senza uscita esattamente come si sente un hikikomori. Al di là dell'eccellente e dettagliata descrizione della condizione hikikomori c'è una storia? Sì, c'è una storia. E' importante, ben fatta e racconta come si possa essere infelici e feriti più a fondo di un hikikomori pur mantenendo molte delle apparenze della normalità, come le persone possono aiutarsi e curarsi anche in modi imprevisti e inconsueti che vanno al di là dei banali concetti di "aiuto" e "cura", come a volte per salvarsi capita di maltrattare quelli che dovremmo o vorremmo aiutare, oppure aiutare quelli che avremmo forse buoni motivi per tenere in grande antipatia, che curare gli altri aiuta a curarci ma solo se si fa nel modo giusto, più qualche altra decina di risvolti ognuno dei quali più volte risvoltabili. Il romanzo, pubblicato nel 2002, ha avuto un discreto successo in Giappone e ne hanno tratto un fumetto (2004) e un cartone animato (2006). In Italia sono arrivati tutti e tre, ma con diversa sequenza: prima il fumetto, tradotto nel 2008 dall'editore BD-Jpop, poi il cartone animato, nel 2011, e in contemporanea il romanzo, sempre a cura della BD-Jpop, a nove anni di distanza dalla pubblicazione in Giappone. Tutto questo per dire che se qualche rete non avesse acquistato i diritti del cartone animato, questo romanzo in Italia non lo avremmo visto mai, e anche così è arrivato solo grazie a una casa editrice che potremmo senz'altro definire di nicchia, mentre mi sembra invece un prodotto che avrebbe meritato un po' di riguardo in più - in effetti l'ho trovato di qualità nettamente superiore a molto di quel che dal Giappone contemporaneo ci arriva e che tanto viene sviolinato dai nostri amati critici letterari. E' piuttosto difficile da trovare in biblioteca, almeno dalle mie parti. In compenso costa poco, e con dodici euro si porta a casa (o anche meno se si compra in rete, mentre non sono sicura che esista una versione liquida). Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma sperando che in questa assai luminosa estate nessuno indugi troppo in casa per soverchia paura del mondo esterno, con la scusa di leggere - tranne, naturalmente, nelle ore più calde della giornata.
【NHK杯フィギュア・エキシビション】エキシビションで演技する羽生結弦=真駒内セキスイハイムアイスアリーナで2019年11月24日、貝塚太一撮影
Published by MusicVoiceSaucy Dogの新曲「poi」が、NHK総合テレビで放送され