Twist, foxtrot, charleston, boogie, rock'n'roll ma anche Lindy Hop e Jitterbug, disco, breakdance... sono tanti i balli che dagli anni 20 agli 80 hanno
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Product information: Color: Picture color Main fabric composition: Polyester Fiber Size: S,M,L,XL,XXL Style type: temperament commute Pants type: Straight type Popular elements: Sequins Style: Jumpsuit Style: Elegant style Size: Note: 1. Asian sizes are 1 to 2 sizes smaller than European and American people. Choose the larger size if your size between two sizes. Please allow 2-3cm differences due to manual measurement. 2. Please check the size chart carefully before you buy the item, if you don't know how to choose size, please contact our customer service. 3.As you know, the different computers display colors differently, the color of the actual item may vary slightly from the following images. Packing list: Jumpsuit *1 Product Image:
In questo periodo carnevalesco non poteva di certo mancare un post dedicato ad uno degli eventi più mondani del XIX secolo: il ballo in maschera a Devonshire House! Seppur non organizzato per il Carnevale dell'epoca è un spunto interessante poichè a tutti gli ospiti fu imposto di presentarsi mascherati. Ovviamente non c'erano problemi economici sul perchè e sul per come farsi un abito, dato che gli invitati provenivano tutti dai ranghi più alti della società di fine Ottocento. Ebbene... C'era una volta la Londra del 1897. C'era una volta, ma adesso non c'è più perchè demolita nel 1924, la splendida residenza dei Duchi del Devonshire, costruita a Picadilly nel 1740 dall'architetto William Kent in puro stile barocco. Una grande villa, ricca di storia ma soprattutto ricca di ornamenti e decorazioni. Una villa viva dove, spesso e volentieri, i padroni di casa organizzavano dei gran balli! C'era una volta anche la proprietaria della casa, la Duchessa Louisa di Devonshire (1832-1911). Essa era una delle donne più importanti di Londra e come tale, quando si sparse la voce che stava organizzando un ballo in costume per celebrare il Giubileo d'argento della Regina Vittoria per il 2 luglio 1897, non ci fu alcun tentativo da parte delle altre dame londinesi di organizzare un evento a suo sfavore. Investirono invece tutti i loro sforzi per garantirsi la partecipazione all'evento! Insomma, non si poteva non esser invitate ad un ballo al quale avrebbe partecipato tutta, ma proprio tutta, la nobiltà! Peculiarità di questo evento era il dress code: ognuno doveva vestirsi ispirandosi a figure storiche, mitologiche o della letteratura presente e passata. Questi poi avrebbero formato diversi cortei e avrebbero danzato anche la quadriglia, per la quale molti invitati studiarono per giorni e giorni. Secondo la cronaca del tempo, un mese prima dell'evento furono spediti quasi 700 inviti (alcuni dicono addirittura 3000) che portò ad uno studio approfondito dei ritratti e delle miniature delle dame e dei cavalieri d'altri tempi. Anche se il concetto di una carriera, e soprattutto una carriera sul palcoscenico, era un anatema per le classi superiori inglesi, molte dame inglesi amavano dilettarsi col canto eseguendo delle performance private oppure per beneficenza... Ma il pubblico era molto ristretto! Vestirsi in costume storico, comunque, per presentare un tableau vivant era un divertimento popolare, rispettabile e molto apprezzato come forma artistica. Qui sotto potete vedere la Duchessa Louisa con il suo abito ispirato a Zenobia, regina di Palmyra: Gli invitati al ballo spesero fortune per i loro costumi, che in quasi tutti i casi furono indossati solo per questo evento. Il couturier Jean Worth di Parigi scrisse di "un numero anomalo di ordini presi" dal suo stabilimento, per il quale ogni perla e diamante furono cuciti a mano. Un pezzo di ricamo tenne occupate diverse ragazze per quasi un mese, e affermò che il costume più costoso costava 5000 franchi. Lo stesso abito della duchessa Louisa che potete vedere qui sopra, fu confezionato dalla maison Worth. Questa la sala principale della Devonshire House a Picadilly: fu svuotata del mobilio per far spazio a tutti gli invitati. Molti esponenti dell'aristocrazia erano però assai conservatori e questo evento diede adito a molte chiacchiere e pettegolezzi. Molte signore infatti non amavano trovarsi in una festa del genere, men che meno amavano una festa in maschera! Si presume quindi che molte delle persone invitate non parteciparono all'evento. Sta di fatto che un evento del genere richiamò moltissima attenzione e se ne scrisse a lungo anche sulla stampa. Per l'occasione venne contattato il fotografo James Lauder della Società Lafayette che installò una tenda nel giardino del parco del palazzo, con lo scopo di fotografare tutti gli ospiti invitati. Di questo evento ci sono giunte circa 200 fotografie, che mostrano gli invitati nei loro strabilianti abiti. Non tutti però furono fotografati durante la festa e questo è ben comprensibile a causa della complessità dei costumi e dei tempi di esposizione necessari per i negativi su lastra di vetro: semplicemente non c'era abbastanza tempo per catturare tutti gli ospiti! In un'intervista a un giornale i seguenti anni, James Lafayette affermò di aver fotografato 200 sedute in quattro ore e mezza - una velocità impressionante di 1 minuto 21 secondi per fotografia! Inoltre, forse non tutti gli ospiti di sesso maschile erano desiderosi di essere immortalati nei loro abiti... La conoscenza che un album con i ritratti degli ospiti in costume sarebbe stato pubblicato dopo la festa, portò coloro che non erano soddisfatti dei risultati della frettolosa sessione fotografica a visitare lo studio Lafayette una o due volte di più con i propri costumi. Alcune persone ci si recarono perfino 6 mesi dopo!! Quel che è certo è che, di quella festa in maschera, ci sono giunte moltissime fotografie che ci mostrano gli esponenti della nobiltà londinese vestiti "filologicamente", con abiti incantevoli! Queste alcune fotografie:
Ulyana Lopatkina in George Balanchine’s Diamonds
Dancers http://ift.tt/1y2eLCw