※イベストネタ 居ても立っても居られなくて落書き
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“@nanao_615 ①個人的に手を描くときに気を付けてること”
Tutorial n° 69 Ciao a tutti! Scusate se sono scomparso per un po’ ma ho parecchio lavoro e per fare un tutorial ci vuole sempre una certa concentrazione. Se avete perso il filo, vi rimando ai precedenti tutorial Altri TUTORIAL STRUTTURA -Struttura1: Introduzione e BUSTO -Struttura2: ADDOME E BACINO -Struttura3: Il BRACCIO -Struttura4: ARTI INFERIORI -Struttura5: TESTA Cominciamo allora. Arti inferiori Come al solito vediamo di analizzare i volumi che compongono coscia e gamba Come possiamo intuire non sono troppo diversi dallo studio delle braccia, la coscia è sicuramente più voluminosa ma la gamba ha una struttura molto simile all’avambraccio vero? Facciamo attenzione al punto in cui si stringe il diametro del cilindro, circa ½ della lunghezza. PIEDE Per lo studio del piede (a livello di manichino) utilizzo una forma simile ad una scarpa. Notiamo i punti (a) e (b), le curve rimangono le stesse indipendentemente dall’inquadratura del piede. Non è affatto una forma semplice da assimilare ma con un po’ di esercizio si migliora, io uso la scarpa perché ha degli spigoli molto chiari e riesco facilmente ad individuare e sintetizzare una forma base. Ad ogni modo sentitevi liberi di utilizzare modi alternativi! Purché ovviamente il risultato sia corretto. Per le falangi disegno le “rondinelle a testa in giù”… avete mai disegnato da piccoli le rondinelle, io un sacco… stessa cosa. Le vado a disporre esattamente lungo il profilo della punta della scarpa. Per aiutarci nella definizione della forma corretta poniamo sempre molta attenzione all’impronta del piede. Nel punto (a) dove c’è l’alluce non abbiamo un prolungamento troppo accentuato, nel punto (b) del minolo invece la curvatura aumenta. I punti di maggiore curvatura formano la linea (c) che corrisponde alla linea lungo cui si piegano le falangi. La maggior parte dei principianti tende sempre a disegnarle come quelle della mano, attaccate tutte alla stessa altezza. Le falangi si inseriscono a “ventaglio”, se riusciamo a cogliere questo dettaglio disegnare il piede diventerà meno complicato. Un altro degli errori più ricorrenti è la tendenza a piegare il piede sempre a metà della sua lunghezza. Per correggere questa orrenda predisposizione dividiamo in tre parti tutta la “scarpa” e ricordiamoci che solo il primo terzo (1) (quello delle falangi) si piega con il movimento, (2) e (3) formano un corpo unico. Un’immagine dello scheletro del piede ci aiuta a capire meglio. RACCORDI Come avevamo fatto con il braccio, vediamo ora come congiungere le singole parti (coscia, gamba e piede) con ginocchio e caviglia senza far uso delle tante odiate sferette del manichino “legnoso”. Spigoli, spigoli e ancora spigoli. Non è difficile e soprattutto otterremo subito un risultato più vicino alla realtà e certamente più godibile. Così si che s’impara :) Per l’inquadratura posteriore dobbiamo letteralmente “inserire” la coscia dentro il polpaccio aggiungendo poi nel punto di raccordo due semplicissime “virgolette”. MOBILITA’ DEL PIEDE Coma sappiamo tutti quanti il piede ha una limitata mobilità rispetto alla mano. Possiamo piegarlo all’interno ma non possiamo fare la stessa cosa verso l’esterno, è proprio questa limitata mobilità e l’impossibilità di fare la stesa piega tanto all’interno quanto all’esterno che ci suggerisce la particolare conformazione della caviglia. Nell’inquadratura frontale del piede gli spigoli della caviglia “non sono alla stessa altezza” ma leggermente sfalsati. Più in alto all’interno e più in basso all’esterno. Cogliere questa sottigliezza ci aiuta a disegnare il piede in modo meno “rigido” dandogli mobilità e morbidezza. COLLEGAMENTO Per collegare al bacino la coscia dobbiamo solo “inserirla” nella forma che già abbiamo imparato a disegnare. Niente di trascendentale. Bene! Ora dobbiamo solo esercitarci copiando da alcune foto diverse posizioni degli arti inferiori Vorrei solo aggiungere qualche annotazione: 1 Ricordiamoci di evidenziare sempre gli spigoli del ginocchio e della caviglia, in questo modo sarà più semplice rappresentare una posa corretta. 2 Quando l’arto si piega facciamo attenzione al rigonfiamento dei muscoli ed in particolare di coscia e polpaccio 3 Nella visione laterale dell’arto notiamo il movimento a B di coscia e gamba È tutto! La prossima volta studieremo il modo di raccordare al meglio tutte le parti che abbiamo studiato nel tentativo di rendere le pose del manichino più morbide e naturali possibile. Ciao! Massimo Dall'Oglio NEXT 25/02/08: Sergio Algozzino, Colorazione Digitale9
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