Lezione di Dottrina Cattolica tenuta da Padre Konrad zu Loewenstein il giorno Sabato 19 Giugno presso Padova. Il Concilio Vaticano I , rifacendosi alla Scrittura, stabilisce dogmaticamente che "senza la fede non è possibile che l'anima sia gradita a Dio", principio riassunto sinteticamente nell'espressione " Extra ecclesiam nulla salus" (a riguardo cfr.Enciclica "Singulari quadam" di Pio IX.). Specificazione: il dogma è una verità sovrannaturale dichiarata da credere come tale dalla Chiesa. Essendo il nostro fine ultimo sovrannaturale abbiamo bisogno di un mezzo sovrannaturale. A riguardo San Tommaso D'Aquino introduce il paragone del "viaggio": – il nostro fine è Dio; – il nostro mezzo è Nostro Signore Gesù Cristo che dice "Io sono la Via: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me... nemo venit ad Patrem nisi per me "(Gv.14, 6). Il contenuto della Fede è un disputatum ovvero non è stabilito dogmaticamente ma secondo l'opinione comune dei teologi è costituito: – esplicitamente dai due Misteri fondamentali: la Santissima Trinità (come Fine) e l'Incarnazione (come Mezzo per raggiungerLa). – implicitamente da tutte le altre verità di Fede che possono essere anche ignorate dalla singola persona ma che si danno per implicitamente accettate. La I Lettera di San Paolo apostolo a Timoteo insegna che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità. Dalla sua Onnipotenza deduciamo quindi che a tutti viene data la possibilità di giungere alla Fede. Alla salvezza si giunge solo e soltanto tramite la Fede: non basta vivere secondo coscienza (elemento naturale insufficiente) o secondo una qualche religione. Pio IX si interroga riguardo alla responsabilità di coloro che si trovano in ignoranza invicibile della Fede. Esempio di ignoranza invicibile è quella di coloro che si trovano al di fuori della civiltà cristiana. Essi non sono colpevoli agli occhi del Signore. San Tommaso insegna che quando qualcuno faccia ciò che è nel suo potere, cioè il possibile (per giungere alla fede ad esempio), Dio non mancherà di fare il necessario (cioè ciò che manca oltre a quanto fatto dal soggetto che ha operato tutto quanto era in suo potere): dunque permetterebbe a chi è in stato di ignoranza invicibile che vive secondo la propria coscienza di giungere alla Fede tramite un'ispirazione interiore oppure un predicatore, umano o angelico. La evangelizzazione è, dunque, di prima importanza: è l'ultima cosa che viene ordinata agli apostoli da Nostro Signore. La stessa parola "cattolico" significa, tra l'altro, "universale". L'"ecumenismo", parola derivante dal greco "oikumène" cioè "terra abitata", si pone l'obiettivo di condurre tutto il mondo nella fede cattolica (secondo il concetto di "orbe cattolico"): la Chiesa è l'unica arca di salvezza che può condurre a Dio alla luce della Stella maris, la Beata Vergine Maria. Gli strumenti per giungere alla salvezza sono l' intelligenza e la volontà e sono da ritenersi entrambe necessarie. Attualmente si incorre nell'errore di concentrarsi esclusivamente sulla volontà, sull'aspetto dell' amore , ma esso è insufficiente, o meglio non si può avere amore senza la conoscenza, per il motivo che non si può concepire il buono senza il vero: dunque l'amore si deve basare sul vero. Esaminiamo ora due visioni errate riguardo al rapporto tra fede e salvezza, una troppo ristretta e una troppo ampia. a) Troppo ristretta è la visione proposta da padre Leonard Feeney (diffusa negli Stati Uniti) che ci si salvi solo tramite il battesimo formale (quello officiato dalla Chiesa secondo il rito). Esclude ad esempio due forme di battesimo da sempre riconosciute dalla Chiesa Cattolica: il battesimo del voto e il battesimo del sangue (Cfr. Catechismo della Dottrina cristiana di San Pio X, n.280). Egli si basa su un passo del Vangelo di San Giovanni, ove Cristo si rivolge a Nicodemo dicendo che la salvezza si raggiunge solo "per acqua e Spirito Santo" (Gv 3, 5) commettendo un errore di matrice sostanzialmente protestante, ovvero limitandosi alla letteralità del testo biblico senza tener conto del costante insegnamento della Chiesa (mentre secondo la Dottrina Cattolica la Scrittura non è di per sé sufficiente: sola Scriptura non sufficit ). Ad ogni modo, la retta interpretazione del citato passo giovanneo viene illustrata in analogia con un altro passo del medesimo Vangelo, e precisamente con i versetti 51-58 del sesto capitolo. Dalla lettura dei passi esaminati sembra che soltanto chi riceva il Battesimo e la Santa Comunione si salvi, invece l'Angelico Dottore D'Aquino insegna che per la salvezza non sono veramente necessari i sacramenti a cui ci si riferisce ma la realtà della grazia che da entrambi scaturisce (non dunque l'actus ma lo status ). Riassumendo, per salvarsi non è strettamente necessario aver ricevuto il battesimo formale o la Santa Comunione ma possedere la grazia santificante. Per concludere illustriamo il significato del battesimo del voto e del sangue prima accennati. Il battesimo del voto si basa sul desiderio del battesimo stesso. Non è tuttavia sufficiente questo desiderio se non è coltivato unitamente all'autentico pentimento per i proprii peccati. Situazione tipica di "voto" è quella del catecumeno che si prepara per ricevere il battesimo. Il battesimo del sangue è rappresentato dal sacrificio dei martiri. Il martirio è infatti un atto perfetto di carità che lava tutti i peccati. b) Il secondo errore è quello che confonde l'ordine naturale e sovrannaturale. Si cade nel "naturalismo" quando si porta tutto nell'ordine naturale, nel "sovrannaturalismo" quando tutto è ricondotto a quello sovrannaturale. Di matrice naturalista è ad esempio l'eresia di Pelagio che afferma che, per ottenere la salvezza, è sufficiente condurre una buona vita secondo la coscienza (elemento naturale) anche senza la grazia. La grazia è invece un elemento centrale e fondamentale, anche se spesso dimenticato (ad esempio dai falsi ecumenisti). Di matrice sovranaturista è ad esempio la tesi che il limbo non esista: cioè che tutti i bambini morti prima del battesimo godranno della visione beatifica di Dio: ovvero la beatitudne sovrannaturale. Contro questa tesi occorre dire che non è mai stato dichiarato dogmaticamente che esista il limbo, tuttavia il magistero ordinario della Chiesa si è pronunziato costantemente in questo senso. Il documento del 2007 emanato in materia da una commissione teologica internazionale, che esprimeva vari ordini di dubbi riguardo l'esistenza del limbo, non è parimenti vincolante ma contribuisce alla discussione teologica in materia: rappresenta un'opinione teologica. Il Concilio di Trento dichiara che il battesimo è necessario per la salvezza, il Catechismo della Dottrina Cristiana di San Pio X che i bambini non battezzati vanno al limbo e il Servo di Dio Pio XII, nell'Enciclica "Humani generis" ( s. 42) ricorda che lo stato di grazia è assolutamente necessario per la salvezza: per gli adulti un atto d'amore perfetto, di carità, può bastare per conseguire lo stato di grazia (e dunque la salvezza) ma ai bimbi è preclusa tale possibilità. I teologi si sono poi soffermati sull'ipotizzare le caratteristiche del limbo. San Tommaso descrive la prospettiva del limbo come una prospettiva di beatitudine , un'unione dell'intelletto e della volontà con Dio nel pieno godimento di tutti i beni naturali Tuttavia possiamo dire che il limbo si situa all'inferno: questo può sembrare strano viste le caratteristiche illustrate supra perché associamo all'inferno l'idea della sofferenza, ma, come insegna anche il Dottore angelico, la caratteristica fondante dell'inferno non è la sofferenza (poiché essa non è propria dell'intero inferno ma solo di alcune sue parti), ma la mancanza della grazia e della visione beatifica di Dio che non è accessibile per le anime non morte in stato di grazia.
Stáhněte si zdarma tyto photo různých Lvíče Rozkošný Roztomilý z rozsáhlé knihovny Pixabay, která obsahuje mnoho stock obrázků, videí a hudby.
Imagens incríveis de Roberto Pazzi revelam os habitantes da tribo Mundari, do sul do Sudão, que usam o leite, o esterco e até a urina das vacas. Mas nunca pensariam em comê-las.O fotógrafo Roberto Pazzi, italiano de nascimento e morador da cidade de Palma de Mallorca (Espanha), realiza frequentes expedições fotográficas aos lugares mais exóticos do planeta, em busca de imagens de povos e tribos isoladas.Em sua última expedição ao Sudão, em fevereiro de 2020, ele capturou imagens da tribo Mundari
Com uma legião formada por milhares de seguidores no Instagram, o artista digital francês Julien Tabet se destaca por sua arte surreal e tecnicamente perfeita. Isso por que além de muito bem execut…
The Siena International Photo Awards is a prestigious photography contest that receives entries from over 100 countries around the world. Results for the 2016 competition have just been announced and below you can find a collection of our favorite award winners and honorary mentions.
Reuzen: in allerlei verhalen en legenden spelen ze een rol. Van een reus wordt verwacht dat hij ijzersterk is, al zijn vijanden kan verslaan en een soort
The squirrel-sized black lion tamarin is one of the world's most endangered mammals. Also known as the golden-rumped lion tamarin .... photographed at Adelaide Zoological Gardens, South Australia
"Don't worry," you said. "I won't post this to the Internet," you said.
Tumblr Blog
1. Em que consiste. – O Pecado Original consiste em estarmos, desde o primeiro instante de nosso ser, privados daquela santidade e justiça original, que todos devíamos ter, segundo os desígnios de Deus, para que Lhe fossemos agradáveis; mas, que por culpa do nosso primeiro pai foi perdida, e que nós novamente recuperamos no Santo Batismo. Pôs Deus na alma de Adão duas belezas: uma natural, outra sobrenatural. Aquela provinha da alma ser espiritual, racional e imortal; esta outra de ser a alma investida e compenetrada da graça sobrenatural. Tomemos uma porção de ouro e teremos beleza e preciosidade natural. Moldai artisticamente este ouro, guarnecendo-o de pedras preciosas e preciosos diamantes, e tereis imprimido nesse ouro, artificialmente, uma beleza que dantes não tinha. Adão, com o pecado, perdeu a graça e, portanto, a beleza sobrenatural: não podia, pois, transmiti-la à posteridade. Nasce, pois, o homem privado deste esplendor que a graça lhe concedia, embora conserve a beleza natural. Nesta ausência consiste o Pecado Original. A cor negra é a privação do branco. É, pois, manifesto e real defeito, aparecer negro o que deveria ser branco; assim é verdadeira mancha estarmos desprovidos da graça que deveria ser um ornato. Que um soldado seja simples soldado, nenhum mal; mas, que seja degradado e reduzido a simples soldado o que era capitão ou general, isto é gravíssimo mal. Esta precisamente é a nossa condição antes do Batismo, condição odiosa aos olhos de Deus, que vê o aviltamento da alma que tão alto tinha elevado. O Pecado Original é morte, porque destrói a vida superior da santidade. Essa destruição é, na ordem divina, realmente morte, como o corpo sem alma está realmente morto na ordem humana. O Pecado Original torna-nos escravos do Demônio, porque Satanás considera-se dono da criatura transviada do seu fim. Invejoso da felicidade do homem, ele o torna seu imitador na culpa, e o atira na sua própria ruína e desventura. O Pecado Original é voluntário e de culpa para nós, só porque Adão voluntariamente o cometeu como Cabeça e Chefe do gênero humano. Deus, portanto, não nos pune, mas simplesmente não premei-a com o Céu a quem tenha o Pecado Original. Os atos de um rei, como pessoa pública, são também da nação enquanto que ele a representa; e por isso, diz-se que a nação fez ou quis aquilo que muitas vezes até ignora. Assim Adão recolhia na sua vontade a vontade do seu povo que eram os seus filhos. Os atos do rei, como pessoa pública, são imputáveis pessoalmente a ele, porque pessoais; à nação, ou seja, a cada indivíduo, não são imputáveis pessoalmente, mas sofrem-se as consequências boas ou más que advenham dos atos do rei. Assim nós não entramos pessoalmente no pecado de Adão, mas levamos as consequências, visto ele ter agido como Chefe da humanidade. O Pecado Original não é um ato, mas sim um estado de privação. Para explicar esta privação, basta aplicar ao gênero humano a lei da hereditariedade, por força da qual transmite-se aos descendentes aquilo que se tem. Adão pecou, e pecando perdeu o direito a graça, ficando-lhe apenas os dons naturais; pois, são estes, e só estes, que ele transmite à posteridade. 2. Consequências do Pecado Original. – Os nossos primogenitores se tivessem obedecido ao Mandamento de Deus, teriam assegurado a posse, para eles e para seus descendentes, dos dons sobrenaturais; desobedecendo, perderam eles e todos nós esses bens, e caiu a humanidade na maior miséria espiritual. O efeito não pode ser diverso da causa. Uma silva não pode produzir uvas, nem uma videira dar-nos amoras. Assim Adão e Eva, que eram a causa, porque progenitores da humanidade, não podiam comunicar aos seus filhos senão aquilo que eles possuíam, não já os dons sobrenaturais que haviam perdido. Se um homem perverso entra secretamente no pomar do seu patrão e envenena a raiz de uma planta preciosa de muita estimação, não se envenenou a planta toda? Não se perderam os frutos todos que estavam para nascer e amadurar? Não admira, pois, que o mal ande pela rama, que apareçam os frutos podres, sem aparência e sem sabor. Ora, todo o gênero humano é uma grande árvore que proveito de uma única raiz: Adão e Eva. Foi esta raiz envenenada pela astúcia do Demônio, para desabafo do ódio que sente contra Deus. Que maravilha, pois, que todos os ramos desta árvore, todos os seus frutos sintam o mesmo mal da raiz? Um rei faz conde um seu vassalo, e ao título junta uma rica propriedade, declarando que se for fiel, título e propriedade passarão aos descendentes. O novo conde revolta-se contra seu senhor, e este despoja-o de tudo e manda-o para o exílio, onde nascem os seus filhos. Em que situação nascem eles? Por certo na mesma condição do pai: sem título, sem bens, no exílio. Nós filhos de Adão e Eva, perdemos com o Pecado Original o título de filhos adotivos de Deus, a herança ao Céu, e a terra é o nosso exílio. O Pecado Original não é injustiça nenhuma. Injustiça é castigar nos filhos, com castigos positivos, os crimes dos pais; mas, não é injustiça que os filhos não herdem os bens que os pais lhes deveriam deixar e não deixam, por havê-los perdido por culpa própria. Um senhor inteligente e ativo vê-se em pouco tempo dono de grande fortuna; mas, entregando-se depois ao vício da jogatina, abre falência, acordando um dia, senhor apenas da camisa. Infeliz dele e de seus filhos que provarão todos da miséria. Pois é esta a nossa história. Holofernes para matar à sede os habitantes da cidade de Betúlia, mandou cortar o aqueduto da água. Seco este, secaram igualmente todas as fontes que dele se alimentavam. Do mesmo modo Adão, que era o canal de toda a humanidade, foi cortado pelo pecado, e por isso secaram as demais fontes que provinham dele. Saul foi exaltado por Deus, por gratuita eleição, como rei de Israel. Por isso, os seus filhos, sucedendo-lhe, haveriam de herdar a coroa real. Saul desobedeceu gravemente a Deus e foi rejeitado, perdendo os seus filhos o direito ao trono. Por bondade de deus, foi Adão destinado a reinar no Céu, ele e os seus descendentes. Transgrediu a ordem divina, e perdeu o direito ao Céu, como todos os seus filhos que o perderam também. _______________________ Fonte: Rev. Pe. Fr. Mateus Maria do Souto, O.F.M.Cap., "Verdade e Luz" - Vida Cristã, Vol. II, Cap. IV - Santíssima Virgem, p. 229-233. Casa do Castelo - Editora, Coimbra, 1952.