Nato a Tbilisi, Repubblica di Georgia, nel 1952, Avtandil Makharoblidze si è diplomato all'Accademia d'Arte di Tbilisi nel 1975. E' stato scenografo teatrale per il Teatro delle Marionette Teatro di Stato della Georgia prima di dedicarsi alla creazione di dipinti a tecnica mista ed oli. Ha acquisito sensibilità per lo stato d'animo interiore e l'emozione del soggetto studiando sotto la guida di un artista di fama mondiale quale Guram Kutateladze, Avtandil ha in seguito insegnato pittura a molti artisti ormai famosi in patria. I suoi dipinti ad olio e tecnica mista emotivi e suggestivi sono stati esposti in numerose mostre regionali e nazionali nell'ex Unione Sovietica e in tutta Europa. Si è anche esibito ampiamente negli Stati Uniti.
RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO SABATO – È Dio che chiama coloro che dovranno compiere la sua opera di salvezza, redenzione, giustificazione, liberazione. È Dio che personalmente dal cielo fa udire la sua voce e invita a seguirlo. Non c’è vocazione nell’Antico Testamento se non da Lui. Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua […]
HOME Con un comunicato stampa, l’Autorità per le antichità di Israele ha reso nota l’importante e sorprendente scoperta dei resti di una sinagoga dei tempi di Gesù durante gli scavi sul terreno di un futuro centro per pellegrini a Magdala, sulle rive del Mare di Galilea. Foto aerea della sinagoga Photograph: Skyview Company, courtesy of the Israel Antiquities Authority. Gli scavi archeologici, diretti da Dina Avshalom-Giorni e Arfan Najar, dell’Autorità per le antichità di Israele, sono iniziati il 27 luglio, e circa un mese dopo sono stati trovati i primi resti di un luogo importante. Con il passare dei giorni si sono aggiunti ritrovamenti significativi che hanno portato alla conclusione che si tratti di una sinagoga del I secolo, probabilmente distrutta negli anni della rivolta degli ebrei contro i romani, tra il 66 e il 70 d.C. L’elemento più interessante è una pietra scolpita di 11 metri per 11 ritrovata nel centro dell’edificio. Su di essa appaiono vari segni, tra cui una menorah, il candelabro a sette braccia; a quanto pare è la menorah più antica ritrovata finora in una sinagoga. Fino a questo momento, sono state scoperte solo altre sei sinagoghe risalenti a quel periodo (l’epoca del secondo Tempio di Gerusalemme). Le autorità israeliane hanno chiesto di proseguire gli scavi nell’area della sinagoga, che i ritrovamenti siano preservati sul luogo e che vengano inclusi nel progetto del Magdala Center. Pietra con decorazioni trovata fra i resti della sinagoga. Photographic credit: Moshe Hartal, Israel Antiquities Authority. La società che sta sviluppando il sito intende istituire un centro dedicato al dialogo e al rispetto tra diverse religioni e culture, e spera di attirare turisti e visitatori da Israele e da tutto il mondo a visitare il centro e vedere il reperto. La sinagoga è situata a Migdal (‘Magdala’ in aramaico), località menzionata nelle fonti ebraiche. Migdal ha avuto un ruolo importante durante la rivolta anti-romana del I secolo e.v., facendo di fatto da base principale per Yosef Ben Matityahu (Giuseppe Flavio), all’epoca comandante dei rivoltosi in Galilea. Migdal continuò a resistere ai romani anche dopo che la Galilea e Tiberiade si erano arrese. ‘Magdala’ è menzionata nelle fonti cristiane come il luogo da cui proveniva Maria Maddalena, una delle donne che accompagnavano Gesù e gli apostoli e che la tradizione cristiana ha santificato. Dopo che fu conquistata dai romani, la città venne distrutta e molti dei suoi abitanti uccisi. Alla fine del periodo del Secondo Tempio, Migdal era un centro amministrativo del bacino occidentale del Lago di Tiberiade. Fino alla fondazione di Tiberiade , Migdal fu l’unico insediamento importante lungo le rive del lago di Tiberiade.
«Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini» Lc 5,10 «Simone, prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca!». Quante volte la poesia del «prendere il largo» fa dimenticare la…
Il "Racconto di Sinuhe". È uno dei più antichi racconti egizi pervenutici, datato all'incirca al XIII secolo a.C. È una narrazione epica che segue le avventure di Sinuhe, un cortigiano egizio che fugge dall'Egitto dopo la morte del faraone Amenemhat I, temendo per la propria vita. Nel corso della storia, Sinuhe viaggia attraverso terre straniere, si distingue come guerriero e alla fine ritorna in Egitto per essere perdonato dal nuovo faraone. Il racconto offre un'interessante finestra sulle antiche culture e sulle credenze dell'Egitto del Medio Regno, nonché sulla percezione che gli antichi egizi avevano del loro rapporto con il mondo esterno. Ecco un riassunto del "Racconto di Sinuhe" Il racconto inizia con Sinuhe, un alto funzionario della corte del faraone Amenemhat I, che fugge dall'Egitto dopo la morte del sovrano. Nel racconto le ragioni esatte della sua fuga non sono specificate, ma è implicito che Sinuhe teme per la propria vita a causa delle turbolenze politiche e della successione incerta al trono che seguono la morte del sovrano. La morte di un faraone spesso portava instabilità e intrighi di potere nell'antico Egitto, e Sinuhe, in quanto alto funzionario di corte, potrebbe aver visto la sua posizione minacciata dalla nuova situazione politica. Di conseguenza, decide di fuggire dall'Egitto per proteggere la propria vita e cercare rifugio in terre straniere.Durante la sua fuga, Sinuhe attraversa il deserto e raggiunge la terra di Retenu (l'odierno Libano). Qui viene accolto da un capo locale, Ammunenshi, che lo accoglie come un figlio e lo prende sotto la sua protezione. Sinuhe dimostra il suo valore come guerriero e stratega militare al servizio di Ammunenshi, conducendo diverse campagne militari contro i nemici del regno di Retenu. Durante una battaglia, Sinuhe si distingue per la sua abilità e coraggio, guadagnandosi la fama e il rispetto dei suoi compagni. Nonostante il successo e l'amicizia con Ammunenshi, Sinuhe sente sempre la mancanza della sua terra natale e della famiglia che ha lasciato indietro in Egitto. La sua nostalgia lo spinge a cercare il perdono del nuovo faraone, Senusret I, e a fare ritorno in patria. Dopo molte avventure e vicissitudini, Sinuhe fa finalmente ritorno in Egitto e presenta la sua richiesta di perdono al faraone Senusret I. Il sovrano, colpito dalla determinazione e dal coraggio di Sinuhe, gli concede il perdono e lo accoglie di nuovo tra i suoi sudditi. Il racconto si conclude con Sinuhe che viene reintegrato nella società egizia e ritorna a occupare una posizione di rilievo nella corte del faraone. La sua storia viene celebrata come un esempio di lealtà, coraggio e redenzione. Questo riassunto cattura i momenti principali e l'arco narrativo del "Racconto di Sinuhe". Durante il suo viaggio e il suo esilio Sinuhe deve affrontare diversi ostacoli, eccone alcuni dei più significativi. I Pericoli del deserto: Durante la sua fuga dall'Egitto, Sinuhe deve attraversare il deserto, affrontando la minaccia di predoni, belve feroci e le insidie del clima estremo, come la sete e l'esposizione al sole. L'Integrazione in Retenu: Una volta arrivato in Retenu, Sinuhe deve adattarsi a una nuova cultura e società. L'ambientamento può essere difficile e richiede tempo per integrarsi completamente nella comunità locale. I Conflitti militari: Sinuhe partecipa a diverse campagne militari al servizio di Ammunenshi, il capo di Retenu. Durante queste battaglie, deve affrontare il pericolo della morte e dimostrare la sua abilità nel combattimento per guadagnarsi il rispetto dei suoi compagni. La Nostalgia e la lotta interiore: Sinuhe è tormentato dalla nostalgia per la sua terra natale e per la vita che ha lasciato indietro in Egitto. Deve combattere con i suoi sentimenti contrastanti di desiderio di ritorno e paura delle conseguenze del suo passato. Il viaggio di ritorno: Il viaggio di ritorno in Egitto è pieno di pericoli e incertezze. Sinuhe deve superare molti ostacoli fisici e emotivi lungo il cammino, inclusi incontri con persone ostili, paesaggi difficili e la costante minaccia di essere catturato o ucciso. Questi ostacoli mettono alla prova la determinazione, il coraggio e la forza interiore di Sinuhe mentre cerca il perdono e la redenzione nella sua terra natale. Ma tutto è bene quel che finisce bene.... ...Perchè il faraone perdona Sinhue. E nel racconto, il perdono rappresenta il culmine della storia e un momento cruciale per il protagonista . Dopo molte avventure e vicissitudini, Sinuhe riesce finalmente a presentare la sua richiesta di perdono al faraone Senusret I, il successore di Amenemhat I, il sovrano da cui Sinuhe si era allontanato. Il perdono del faraone è significativo per diversi motivi: **Riconciliazione personale**: Sinuhe cerca il perdono come un modo per riconciliarsi con la sua terra natale e con se stesso. Ha vissuto con il peso del suo passato e cerca di redimersi per gli errori commessi. **Ritorno alla società egizia**: Il perdono del faraone rappresenta il ritorno di Sinuhe alla società egizia e alla corte reale. Dopo aver vissuto un'esistenza da esiliato, Sinuhe ritrova la sua posizione nella società e può finalmente riunirsi con la sua famiglia e i suoi amici. **Riconoscimento della lealtà e del coraggio**: Il faraone, accettando la richiesta di perdono di Sinuhe, riconosce il coraggio e la lealtà del protagonista. Nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino, Sinuhe ha dimostrato la sua dedizione alla sua terra e al suo sovrano. **Messaggio di redenzione**: Il perdono del faraone trasmette un messaggio di redenzione e speranza. Sinuhe, nonostante i suoi errori passati, ha l'opportunità di iniziare una nuova vita e di contribuire al bene della sua patria. Il perdono del faraone simboleggia la conclusione del viaggio di Sinuhe e il suo ritorno alla grazia. È un momento di grande significato emotivo e spirituale nel racconto, che sottolinea il tema della redenzione e della ricerca di pace interiore. FINE Articoli correlati: La letteratura Egizia Mappa del blogHOME
I've realized I haven't posted any sketches from Gesture Class since last year when I put out a book collecting my first 2 years of class sketches. This year I've filmed some of the other artists gesture sketching and posted them to Vine. Terry Song Domee Shi Stanley Moore Here's a selection of some of my own efforts
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Commento alle letture della III domenica del tempo ordinario anno A
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Sulla riva del lago di Gennesaret, mentre la folla si stringeva attorno a lui per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche e i pescatori che lavavano le reti. Scelto di imbarcarsi su quella…