I ricami di Cri In occasione della giornata di apertura al pubblico del Castello di Villalta a Fagagna in Provincia di Udine c’era la mostra dei ricami di Cristina Gregori. Li avevo solo visti sul web e ci tenevo ad andarli a vedere di persona. E’...
Giornate calde, interminabili, riesco ancora a ricamare grazie all'aria condizionata, mi sto impegnando a finire questo centro con campiona...
L'hobby del ricamo fai da te che richiede pazienza e dedizione ma sa anche dare molt4e soddisfazioni con il risultato che oggi è anche alla moda.
De vertaling voor blok 16 download je hier Perfect voor zo'n klein werkje Dan heb je van ons nog tegoed hoe je het schattige randje om...
Volete imparare a fare la rete? Cercate il video in rete! Ho i miei manuali di fiducia (Dillmont e Coats Cucirini), più le pubblicazioni antiche monotematiche e, col senno di poi, i disegni con i movimenti per realizzare la rete, sono fatti molto bene. Col senno di poi... Mi successe anche quando mi intestardii nell'imparare il movimento del chiacchierino: ho avuto bisogno di vederlo fare. Dunque ho provato la rete con i manuali e mi sono detta Uffa! Potevano spiegarlo meglio! E poi, cercando cercando, ho trovato il video. In seguito ho riguardato i disegni e ho detto Aaaaahn! Certo che sono spiegati proprio bene! Per trovare il video vi rimando al sito di Enza Termine (Filet in tondo), che ha scritto anche un libro. Lei si occupa in particolare della tecnica in tondo, ma il movimento per realizzare la rete lineare è lo stesso. Per gli aumenti o le diminuzioni bastano poi i manuali. La retona che ho fotografato ha una maglia da un centimetro e mi serviva per riprodurre l'inserto a rete di un bellissimo tendone antico in pesante canapa, dall'aspetto un po' rustico, ma allo stesso tempo elegantissimo. Aveva anche una balza a intaglio. Ho trovato facile, ma noioso, costruire la rete. Interessante, invece, il punto tela, inaspettatamente difficile, quasi fosse un rebus. Mi sono un po' arrabbiata con i miei miti (le autrici dei miei manuali di fiducia), perchè il punto tela lo liquidano mostrando la realizzazione di una figura quadrata o rettangolare, dandoti l'illusione della banalità della cosa (sotto-sopra, sopra-sotto...). E invece, non appena ci si discosta dallo schema, l'imprecazione sorge sponanea. E allora?! Liliana Babbi Cappelletti (Il filet antico). Grazie infinite! Nel libro viene spiegata la rete, il punto tela in due varianti di esecuzione in una figura articolata (un cuore) e il punto rammendo, tutto con immagini sequenziali. Non dico che non mi rimangano dei dubbi, ma non sarei mai riuscita ad arrivarci da sola! Aspettate! Ho saltato il passaggio del montaggio a telaio! Mi spaventava più dei fantasmi! Invece non si è rivelato un grosso problema. Per la costruzione del telaio mi sono ispirata al lavoro di Crifilet: l'immagine del telaio con rete ricamata accompagnata dal gatto mi è rimasta impressa per l'impeccabilità della tensione e il senso di ordine e pulizia del lavoro. Così ho trascinato il marito in ferramenta e ho comprato delle misere assicelline e quattro angolari in metallo, imponendogli perentoria di fare quattro tagli e di avvitare qualche vite. In cambio gli ho concesso un salto in libreria. Ho trovato utilissima una informazione pescata sul sito chiacchierinointoscana, sulla modalità di tendere la rete. Ho fissato cioè la rete al telaio con quattro elastici posti agli angoli: in questo modo la rete si autoregge sul telaio e i passaggi del filo di tensione sono facilitati. In questo lavoro mancano delle iniziali... Et voila! Mi sono presto rifatta! La rete su cui ho ricamato le iniziali ha una maglia di 3mm, ma non l'ho costruita io. L'ho acquistata su tuttoricamo.it in scampolo di 45x45cm. Il ricamo è a punto rammendo, molto più rapido e facile del punto tela e più pieno. Le iniziali (Alfabeto Sajou n°108) diventeranno degli inserti per tende. Spero che il mio travagliato escursus sulla rete in rete sia di utilità a qualcuno... Ma quanto siamo fortunate a vivere nell'era digitale?!?
Il blog di oggi è dedicato alla mia passione per il ricamo: carrellata di artisti che ricamano in modo creativo, moderno,...
Violette... come fare a non amarle? Il loro profumo è il segnale che la primavera è arrivata. Scommetto che anche molte di voi, come me, ricordano i mazzetti che coglievamo da ragazzine... io le portavo anche a scuola per la mia maestra che le metteva in un vasetto, così rallegravano un po' quelle stanze grandi grandi e fredde che odoravano di inchiostro... Prima di perdermi del tutto nei ricordi, eccovi il tutorial del secondo quadrato della striscia fiorita! Quest'anno il vento ha soffiato le sementi nel mio giardino regalandomi violette di sfumature bellissime... dal bianco al lilla al viola intenso. Ma ora cominciamo ricamare! Con il lilla più chiaro e un filo di moulinè, 153 dmc, contornate i petali, con punto filza, un giro di andata e uno di ritorno. Lavorate i petali a punto spaccato con un filo di moulinè, (vedi spiegazioni qui) senza riempirli tutti, come si vede nella foto. Con il lilla 552 dmc riempite ancora i petali sfumando il colore precedente. Infine con il viola 550 dmc ripassate con qualche punto riempiendo tutti i petali. Ricamate ora i boccioli con punto nodini con due fili di moulinè con il 743-3854 dmc Le foglie sono ricamate all'interno con punto filza con un filo di moulinè poi contornate con due giri a punto erba con filo doppio 3363-523-520 dmc. *** Ho pensato di rifinire la striscia con un orlo di due centimetri... dal quadrato avevo a disposizione per l'orlo sei centimetri di stoffa tutto intorno. A quattro centimetri e mezzo dal margine della stoffa ho levato un filo tutto intorno, ho girato mezzo centimetro e l'ho stirato. Per preparare l'angolo guardate le foto che sono più chiare. Una volta cucito l'angolino, tagliate la stoffa lasciando un centimetro di cucitura, apritela e girate, l'angolino è fatto, imbastite l'orlo; io ho sfilato ancora due fili per l'orlo a giorno. A quattro fili dall'orlo a giorno ho levato un filo per il punto quadro. F.1 Spero sia tutto chiaro, se avete dei dubbi non esitate. Un Grazie di cuore, siete tutte molto carine nei vostri commenti, perdonatemi se non riesco a passare da tutte voi, avendo più tempo lo farò più che volentieri! Un bacio buona domenica, Claudia
Stroje mieszkanek Księstwa Łowickiego były wyjątkowo piękne i stanowiły powód do dumy. Świadczyły nie tylko o zamożności, ale także o dobrym guście i pracowitości Księżaczek, które samodzielnie swoje stroje tkały, szyły i zdobiły. Okres najbardziej intensywnego rozwoju hafciarstwa przypadał na okres międzywojenny i lata 1950 – 1970. W strojach męskich zdobiono koszule, przodziki – krawaty i rękawki. W ubiorze kobiecym wyszywano i haftowano chustki, koszule, kiecki, zapaski, spencerki, rękawki i pończochy. Haft łowicki przechodził kilka faz rozwoju. W latach 80-tych XIX wieku stosowano tzw. „polskie szycie”. Był to bardzo prosty, oparty na ściegu łańcuszkowym, haft liczony. Przeważały w nim kolory: czerwony, czarny, żółty, pomarańczowy. Na przełomie XIX i XX wieku upowszechnił się haft krzyżykowy, zwany „szyciem ruskim”. Najpopularniejszym motywem zdobniczym były kwiaty – bratki i róże, a ulubionymi kolorami - czerwień, fiolet, żółć i zieleń. Ściegi występujące w hafcie łowickim. [W.] Osińska-Piskorz Elżbieta: Wzory polskich haftów ludowych - haft łowicki. Warszawa: KAW, 1981 "Polskie szycie”, zawsze w układzie pasowym, stosowano do zdobienia koszul męskich - mankiety oraz kołnierzyk (wzdłuż jednej z krawędzi) oraz damskich - mankiety, kołnierzyk i prymarki. Pierwszymi ściegami były dwa rodzaje stebnówki. Pierwszą „szyto po nitce”, z jedno lub dwunitkowymi odstępami, druga naśladowała szycie maszynowe. Po jakimś czasie oprócz stebnówki pojawił się, łańcuszek należący do ściegów dzierganych. Wzory stosowane w tym rodzaju haftów podzielić można na dwie grupy – geometryczne i geometryczno-roślinne. Łowiczanki nadawały im swojskie nazwy: podłużne linie proste – stebnówki, linie łamane – „piłeczki”, trójkąciki – „ząbeczki”, strzałki czarno czerwone – „pazurki”, spirale owalne – „krętoski”, „zawijoki”. Po 1880 r. pojawiły się: podkówki z kropeczką, koła małe i duże, słoneczka (półkola z promieniami żółto czerwonymi), księżyce zwane „miesiącem” oraz „zakrętosy”, „fiorki”, „gieorginie”, „drzewinki” lub „wierzbecki” z gałązkami a na nich listki i kwiatki. Piskorz - Branekowa Elżbieta: Haft na kołnierzyku koszuli męskiej. [online]. [Data dostępu: 27.01.2016]. Dostępny w Internecie: http://wiano.eu/article/2648 Haft na mankiecie koszuli kobiecej (w części środkowej wyszycia widoczne motywy miesiąca i wierzbeczki). [online].[Data dostępu: 27.01.2016]. Dostępny w Internecie: http://wiano.eu/article/2648 Moda na "polskie szycie" zaczęło zanikać pod koniec dziewiętnastego wieku. Związane to było ze zmianą kolorystyki wełniaków. Skromne i mało widoczne wyszycia nie były widoczne przy pomarańczowych kieckach w wielobarwne, często jaskrawe paski. Woźniak A.[fot.]: Krzyżykowy haft niebieski na mankiecie koszuli kobiecej. [online].[Data dostępu: 27.01.2016]. Dostępny w Internecie: http://strojeludowe.net/#/lowicki/4/23 Na przełomie XIX i XX wieku, do zdobienia koszul zaczęto stosować haft krzyżykowy, zwany „szyciem ruskim”. Dominowały motywy geometryczne, które stopniowo wzbogacano elementami roślinnymi. Na początku dwudziestego wieku nastąpiło poszerzenie ornamentyki i kolorystyki haftów. Pojawił się kolor zielony (w różnych odcieniach), wiśniowy, ciemnoniebieski, fiołkowy, bordowy, pomarańczowy i kawowy. Nowym motywem stał się bratek przybrany niezapominajkami, dzwonkami, kąkolami, chabrami, rumiankami, pączkami różnymi oraz listkami. W okresie międzywojennym, w centrum kompozycji pojawiła się róża. Prymarki koszul kobiecych. [W.] Osińska-Piskorz Elżbieta: Wzory polskich haftów ludowych - haft łowicki. Warszawa: KAW, 1981 Ruskie szycie. Haft płaski z chustki. [W:] Piskorz - Branekowa Elżbieta : Polskie hafty i koronki. Zdobienia stroju dudowego. Warszawa: Muza SA, 2009 s. 85 Łowiczanki, w czasie wyszywania nie używały kanwy, a mimo to hafty na koszulach wyglądały, jak malowane bo trudno było dostrzec miniaturowe krzyżyki. Haft płaski i cieniowany Haft płaski z chustki. [W:] Piskorz - Branekowa Elżbieta : Polskie hafty i koronki. Zdobienia stroju dudowego. Warszawa: Muza SA, 2009 s. 72 Ten rodzaj haftu, po raz pierwszy, pod łowickie strzechy trafił w 1915 r., kiedy to jedna z Księżanek ozdobiła w ten sposób stanik kiecki. Pierwsze wyszycia robiono nićmi wełnianymi, ale nie była to łatwa praca ponieważ przędza bardzo łatwo się zrywała. Łowiczanki odetchnęły z ulgą około roku 1920, a więc wtedy, kiedy pojawiły się nici jedwabne oraz mulina. Od tego momentu zdobienie staników haftem płaskim stało się powszechne. Sposób zdobienia był zawsze taki sam – po jednym motywie - był to zawsze bukiecik stylizowanych kwiatów - wyszywano na każdym z przodów i 4 lub 5 na plecach. Dodatkowym plusem było to, że sposób rozłożenia haftów podkreślał krój stanika. Około 1925 r. haft płaski i cieniowany pojawił się także na koszulach. Powód był jeden – szybciej się nim wyszywało na cienkiej tkaninie niż krzyżykami. Aby ułatwić sobie pracę, hafciarki rysowały wzór na cienkim papierze lub bibule, by następnie po liniach gęstym ściegiem przyfastrygować go do materiału, po czym papier wypruwano i wypełniano muliną płaszczyznę między fastrygami. Bartosiewicz M.[fot]: Haft płaski ze stanika sukni (kiecki). [online].[Data dostępu: 27.01.2016]. Dostępny w Internecie: http://strojeludowe.net/#/lowicki/4/7 Haftem tym zdobiono także spencerki, dolne partie (aksamitki) zapasek, chustki i pończochy. Haft koralikowy pojawił się w Księstwie około roku 1924. Przy jego wykonywaniu stosowano ścieg nakładany (kładzionym). Ciekawostką jest to, że pierwsze hafty wychodziły spod rąk Piotra Murasa z Przemysłowa (parafia Złaków Kościelny). Ten rodzaj wyszycia występował na stanikach, aksamitkach zapasek, spencerkach, bluzkach i pończochach. Haft koralikowy. [W:] Piskorz - Branekowa Elżbieta : Polskie hafty i koronki. Zdobienia stroju dudowego. Warszawa: Muza SA, 2009 s. 73 Bibliografia: Piskorz - Branekowa Elżbieta : Polskie hafty i koronki. Zdobienia stroju dudowego. Warszawa: Muza SA, 2009 Stroje ludowe. Stroje łowickie. [online].[Data dostępu: 27.01.2016]. Dostępny w Internecie: http://strojeludowe.net/#/lowicki/1/0 Świątkowska, Jadwiga: Strój Łowicki. Wrocław: Polskie Towarzystwo Ludoznawcze 1953. (Atlas Polskich Strojów Ludowych, cz. 4, z. 2)
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I am from Austria
"Canchovies"? Sardines? These fish are both cozy and SALTY. Pre-printed fabric is a great option for experienced stitchers who need minimal instructions and already have their own hoops, thread, and needles. This isn't your first rodeo! All prints are sized for a 6" embroidery hoop on an 8 1/2" x 8 1/2" square of unbleached cotton muslin. We use minimal packaging so there's fewer pieces for you recycle and it lowers our environmental impact. If you need a few "how-to" reminders, you can find a full set of English and French instructions and our Stitch Guide on our Free Downloads page. Included in the kit: pre-printed pattern on unbleached cotton fabric stitch legend showing what stitches to use to complete the design Level: Ambitious beginner friendly
Mehr als 200 dieser Sticktutorials findest du übrigens im Lexikon der Stickstiche!
Toggle trimmings available in MANY COLORS Dimensions when laced approximately 15 cm long and approximately 5 cm high. To be sewn on garments. Dry cleaning is recommended. For larger quantities or other colors contact me. Attention! For shipping, the times indicated by Etsy are those for preparing the goods, i.e. 1/3 days. As soon as it is ready you will be notified of the shipment via Italian post office. The expected delivery times are: Italy 3/5 days Europe 5/10 days Rest of the world 10/20 days.
The painting-like embroidery of Katerina Marchenko
Hi everyone! I have a quick and easy embroidery tutorial to share with you! I’ve been talking about practicing the Stem/Outline stitch for a while now, and I’m finally getting around to doing it. This project is made (almost) entirely with the Stem Stitch. Supplies: Doodle Stitching: The Motif Collection by Aimee Ray (get it … Continue reading DIY Hand Embroidery – Olivia the Octopus
Sapevo che sarebbe successo... Mi sono impantanata col tutorial. Ho iniziato un pezzettino da fotografare passo passo. L'ho cestinato perché le foto non avrebbero reso. Ho iniziato a disegnare i dettagli più difficili: dieci fogli da riciclare in didattica a distanza. Un tema con Mario, sette sudate righe di diario con Alfredo, un colore sbagliato da distruggere a suon di taglia asole, un pugno sul tavolo e il nervosismo alle stelle. Anita che vuole guardare una serie in lingua originale. Un giro per rinnovare l'assicurazione scaduta sotto gli sguardi di ottusa disapprovazione di chiunque. Ci vado una sola volta alla settimana a fare la spesa per cinque. A piedi sarebbe difficile. Un senso di impotenza, frustrazione e stupidità. So che dovrei semplicemente dormirci sopra, ma l'inerzia vince all'idea di mettermi ai fornelli. E non posso ordinare una pizza. Suvvia, i problemi sono ben altra cosa. Domani riparo l'abominevole errore. Il mio collo urla vendetta, però.
Un ricamo iniziato da tempo e terminato ora, un cuore con tante roselline che lo contornano pronto per l'occasione di S.Valentino ...
Si tratta di un punto passato piatto, cioè senza imbottitura. Per eseguirlo è necessaria una tela a trama regolare (cioè i fili della trama e dell'ordito devono essere uguali). Si lavora sul dritto della tela. I punti non devono mai sormontarsi, devono essere accostati senza sovrapporsi gli uni agli altri- ogni filo un punto. E' più semplice di quanto possa sembrare, guardate le immagini Si eseguono 3 punti su 3 trame. Guardate bene il movimento dell'ago, realizza il punto ed è subito pronto per quello successivo. Il filo che si vede libero è quello d'inizio che poi verrà nascosto dentro il ricamo. Ora si eseguono 3 punti ma su 6 trame Si prosegue aumentano l'altezza sempre di 3 trame e mantenendo costante il numero dei punti 3 punti su 3 trame - 3 punti su 6 trame 3 punti su 9 trame 3 punti su 12 trame ...... fino ad avere 7 gradini Poi si diminuisce nel senso opposto di come erano stati fatti gli aumenti (cioè si calano 3 trame ogni 3 punti reale) Questo è il risultato finale In questo caso è stato eseguito un disegno semplice, ma questa tecnica ci permette di realizzare un'infinità di lavori (ci sono bellissime figure geometriche, fiori ....). Spero di essere stata chiara altrimenti non esitate a contattarmi. ciao ciao