For hundreds of years, if you were a European or American girl, chances are fairly…
A fortnight away – and one of those weeks in sole charge of two lively kittens growing daily in confidence – means that this week I’m slowing down and spending time catching up on things and people at home here in Cheltenham. Yesterday, London and Cheltenham collided as daughter No 1 dropped in on her …
Hand embroidery is a very delicate art form, and by taking into account the details that can go into one piece, the possibility of creating an exact duplicate is nearly impossible. Tod…
Well, I was browsing through the Antique Pattern Library (free, y’all!), checking to see if there were any new or previously-overlooked books, when I discovered this treasure! What a truly ep…
For hundreds of years, if you were a European or American girl, chances are fairly…
Siccome avevo promesso che avrei terminato la M delle ghiande entro la fine della settimana, avevo cacciato Alfredo di casa e per venerdì se...
Avrebbe dovuto esserci il mare sullo sfondo, ma per ovvi motivi devo accontentarmi del pezzetto di giardino, che è già una gran cosa. E' successa una cosa interessante. Quando due giorni fa ho postato il lavoro in corso, si è innescata una divertente discussione sul colore del mare, che a detta della maggioranza poco ci azzeccava con i verdi. Sono in parte d'accordo, ma quello che ha attratto maggiormente la mia attenzione è stata la frequente puntualizzazione sull'aspettativa di colori meno accesi. Che quel blu da me non se lo aspettavano. Mi ha fatto ricordare di una delle tante volte in cui ho sparato una battutaccia e il mio interlocutore, con un misto di stupore e disapprovazione, mi ha fissato assicurandomi che da me non se lo sarebbe mai aspettato. Non vorrei farla troppo grossa (potrò sempre scusarmi poi con gli effetti della reclusione forzata e della scarsa ossigenazione), ma ho il sospetto che nella vita e in particolar modo nel ricamo, rimaniamo ancorati a degli stereotipi, che facciamo fatica a scalfire. Quando un evento esce troppo dagli schemi, ci sorprendiamo. Fin qui vabbé, ci cado spesso anch'io per inerzia e tutto sommato non ci trovo niente di strano. Quello che mi sorprende, ma solo perché mi coinvolge, è il tipo di immagine che evoco e che disattendo. Dai commenti, in questi anni, ho la sensazione che mi si attribuisca una finezza e sobrietà di colori, che a me non sembra affatto di avere. Magari a volte azzecco qualche combinazione e, per il fatto che propongo diverse soluzioni di colori, ora soddisfo qualcuno con colori tenui, ora tal altro con sfumature più accese. Voglio arrivare a dire che, in realtà, mi sono forse soltanto concessa la libertà di non aderire ad un modello e di provare a fare e a postare tutto quello che mi passa per la testa (orrori nefandi a parte), senza il bisogno di farmi attribuire un'etichetta, se non forse di quella che ricama principalmente iniziali e scritte, ma che comunque sgarra. Ho una certa patologica refrattarietà alle etichette. Non sarò quella che ricama tenui palette perché ha un gusto raffinato e neppure quella che ricama colori sgargianti perché è esuberante. Anche se forse in casa mia metterei il bianco su bianco, ricamo a colori, perché nei colori vedo che si accende un qualcosa di motivante. Non vesto a colori, ma trovo bellissima Anita con colori improbabili. Ma non perché è Anita. Magari anche la sconosciuta, perché a lei sta. Siamo tutto e ogni giorno qualcosa di diverso e dagli errori o dalle combinazioni azzardate, sbagliate o azzeccate, impariamo qualcosa. Quel blu lì è il blu di quel mare là. In questo lavoro non cercavo l'armonia, ma la registrazione di un ricordo. Come avrete notato, il 739 mi è bastato, ma ringrazio tutte le anime preoccupate, che mi hanno fotografato la propria scorta per venirmi in soccorso! Alfredo ieri ha rischiato ulteriormente la vita: riordinando tra urla e strilli la sua scrivania, ho scoperto una bobina di filo da pesca clandestina. Il bellimbusto aveva visto bene di prolungare la lenza frugando tra i miei filati. Ho contato quattro matassine di filo n°25, arrotolate con minuziosa cura. Lui sì sa azzeccare i colori... Mi ha irrimediabilmente scippato i più belli. Ditemi voi cosa gli devo fare...
When I first started this company, one of my first purchases was the incredibly beautiful and informative book The Book of Fine Linen by Fra...
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Sofferta e combattuta, la S con i suoi fronzoli è arrivata, forse, alla fine. I colori mi hanno esaurita. Ce n'erano troppi da far entrare in sintonia. E adesso ho bisogno di lasciarla riposare per un po' senza guardarla. Non mi sono inventata l'esuberanza delle sfumature: potreste percepirne l'ebrezza entrando nella Libreria Piccolomini, a cui si accede dalla navata laterale sinistra del Duomo di Siena. Gli affreschi del Pinturicchio sulla volta e sui muri e i pavimenti a contrasto riempono gli occhi e, addossate alle pareti, grosse vetrine custodiscono vecchi manoscritti gregoriani concepiti per esseri giganteschi. www.operaduomo.siena.it E le illuminate... Meravigliose! Pochi passi e già il marito mi canzonava scimmiottando un Huuh, sai che bei ricametti che ci potresti faareee... Avrei voluto fare la superiore dicendo che non ci pensavo proprio e che non capiva niente, ma ho finito per scattare qualche foto, di nascosto e rigorosamente senza flash. Il dettaglio che mi ero portata a casa raffigurava il fiore stile Jacobean che ho inserito nel mio disegno sulla testa della S. La foto però mi ha teso una trappola: sono partita a ricamare la parte ispirata ai dipinti delle illuminate proprio dal fiore, rispettando il colore della mia foto, a dir poco orrenda, per quell'inutile nostalgica faccenda della memoria. Poi sono passata alle foglie della coda della S, cercando di copiare i colori da un libretto acquistato in Duomo e intitolato Miniature dei corali per il Duomo di Siena (Enzo Carli). Per accorgermi poi che in effetti il fiorellone sarebbe stato più bello in versione amaranto anzichè magenta-rosa. E quel giallo avrebbe bisogno di un contornino arancio?! E gli ori?! Tremendi ori! E tremendo il filo metallico, Diamant o vecchio metallico che sia. Ce ne vorrebbe uno sottilissimo e maneggevole! Io ho usato una seta floscia della zia d'Arezzo e il metallico DMC. Non potete sapere quante volte ho fatto e disfatto i nodini. Giusto stamattina ho definitivamente annientato quelli intorno al fiorellino giallo, che era anche sfumato di arancio e adesso è solo giallo. Tra le diverse faccende di riordino ho anche dato una lucidata al pavimento con una seta Au ver a soje panna. E...sì! Ho aggiunto la foglia stumpork per stupire con effetti speciali! L'ho finita ieri sera ed ero felicissima, perchè mi era venuta proprio benino. Ma quando l'ho appiccicata oggi, il mio entusiasmo si è smorzato, perchè mira e rimira, la solita vocina antipatica mi sussurrava che forse non l'avrei dovuta fare verde. Fortuna che almeno del mio ricciolino arancio vado orgogliosa! Ebbene la storia giunge alla fine, a meno che non mi prenda la follia di disfare e rifare qualcosa. In ogni caso aspetto a smontare il lavoro dal telaio e lo lascio in posizione verticale per un cambio di prospettiva. Mi auguro che il passo-passo sia servito, in qualche strano modo! L'insegnamento che traggo io è che, per quanto sia divertente lasciarsi andare all'improvvisazione, forse un po' più di progettualità mi avrebbe reso la strada meno impervia e probabilmente il risultato più soddisfacente. Ma è pur vero che sbagliando s'impara. E siccome ho tanto sbagliato,.. La mia S di Siena mi ha fatto tanto imparare!
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Sorting out my linen collection.... ...being inspired by Trish's fabulous recent posts Trouvais: here * ...and being finally motivated to make an inventory by going through the whole collection, distributed, stored in cupboards, chests, drawers, trunks, and.....and.... ...in the house, the barn...just everywhere * here we go... ...to the Swedish cupboard, filled with antique and vintage textiles/fabrics, table cloths, sets of napkins, kitchen/guest towels, bits and pieces.... ...and...and...and... "Monsieur", pretending to assist ??? In fact - he's probably only looking for a hole to snuggle up in... ...or he just likes to annoy me...?!? * pieces of antique textiles, roll of French damask linen for napkins in its original ecru color (image shows the color correctly) 19th tablecloths in banquette sizes..... 19th French linen damask for - at least - 12 large napkins, 65cm - 25 1/2" wide but could be perfect for a few stunning table runners, or.... * Table cloths in linen damask, between 4 and 5 meters long * * * 19th century French ticking and 20th vintage fabric * Serviettes de visage late 19th French guest/toilette towels in fine linen/silk damask * * "Rough and Smooth" Mid-19th century home loomed German farmers linen, early 19th century French ticking and 1980s Italian silk damask * German Art Nouveau hand/kitchen towels, around 1900 * monogrammed French linen Draps French late 19th century drap in very fine fil de lin and superb embroidery with a very large monogram ML in the size of 39cm, 15 1/2" wide x 21cm, 8 1/2" high * * Fil de lin, late 19th century with an exceptional large monogram CD 39cm - 15 1/2" wide by 34cm - 13 1/2" high Update: SOLD - Thank you! * Drap du mariage, 19th century * French 19th pillow shams in ecru color * * Set of 24 German kitchen towels, 19th home loomed pure linen the irregularities in the weave are good signs that it was really home loomed! Truly original trousseau pieces! * roll of 19th German home loomed hemp and french linen damask napkins * Old tassels.... * all kinds of charming objects, * ...laces... ...and trimmings, passementerie Having taken out a few pieces for photographing.... like this very rare roll of home loomed wooly hemp from the Bearn region - North Basque, South-West France ....and turned my back only for a few minutes.... ...???... ...he is a real rotter !!! "out, OUT !!!..." ".....don't look at me so muffig"! finally... :-) By the way - as one can see his coat is slowly growing back after the major operation on his leg in December. Sorry for 'inserting' Oskar all the time, but he's always poodling around me... ...especially when it comes to the linen business.... and these photos were taken while I worked on the cupboard, yes! I guess - we all need a break by now.... and I'll continue with Part 2 in a few days time, together with a short guide-line for buying old linen. For further information and/or any inquiries please contact Here a brief preview: hand dyed 19th French chanvre - hemp and linen * French hemp - waiting to be washed, dyed, or.... * 'Kelsch' * * * German mangle cloths 19th century German grain hemp grain sacks * French linen chemises genuine German printed grain sacks * 19th French linen and hemp ...and plenty more Part 2 will also include a short guide line for buying old linen ***** *** Dear readers and blogger friends, Finally, on a personal note, about an existing concern I have with visiting all your beautiful and interesting posts as well as writing comments: About 4 weeks ago I had a not funny adventure on the ice in our courtyard :-( Not going into details, but the result - I could hardly sit at the desk for any length of time, neither moving around as usual nor doing proper work... ...and just managed to write 3 posts since then. To add to that, due to the exceptionally low temperatures, minus 13 - 18 degrees, for nearly 3 weeks in February, our garden has taken a terrible hammering and is crying out for attention !!! * Please, don't feel neglected by me, as occupied I'll be for the next few weeks with my linen inventory, gardening and other matters here at La Pouyette, I will definitely try to visit all your blogs to read and enjoy your posts. I do need about 20 to 30 minutes for each blog/post to read proper and not just overflying. And then sometimes there are links, and "schwupp-di-wupp" one hour is easily gone.... I guess we all now it. But - you all are in my mind! * To give you an idea of what we have to "deal" with..... ...here are only a few of badly damaged shrubs, small trees... My poor Myrthe... I'm devastated! our small olive trees... ...loosing all their leaves this is how the look normally in winter before the terrible "Sibirian" cold this year (photo taken last year in February) :-( no comment :-( * Oleander... burned leaves.... * and these shrubs are completely gone.... this image shows them 8 weeks ago when they were still alive ! A bientôt.... I like to thank you all for your friendly and lovely comments, your empathy, and your concern regarding Oskar's 'case'. It means a lot to me. Merci beaucoup! *** Monday, 12th March - short update: Lovely surprises.... Flock of cranes - wild gooses... ...coming from their winter quartier in the South... ....heading to the North I LOVE the sound ! patches of wild violets creeping all over... ...amongst the stone walls... ...around the trees sedum has survived ...and a lovely humble bird... ...enjoying spring! Simple little things - giving my great pleasure on a Monday morning! Which you all a wonderful and sunny week! see also: Monogrammed French Linen Draps here
Ogni ricamo ha la sua musica e questo viene alla luce con il repertorio del concerto di Praga. Avevo già disegnato la lettera prima di partire, ritagliandola dal Sajou 666, da tempi immemorabili nel cassetto delle temibili imprese che attendono l'ora matura. Mentre sfrecciavo in bici lungo le sponde della Moldava, che poi confluisce col fiume Ohre a Melnik nell'Elba, ho sorriso alla coincidenza delle numerose querce che mi sfioravano cariche di ghiande verdi. Volevo fermarmi per rubarne un paio, ma se mi fossi impiantata ci saremmo tutti riversati sull'asfalto come le tessere del domino, quindi avevo messo da parte i miei istinti predatori, cercando di carpire il colore da riprodurre sulla tela con fugaci occhiate. Sajou 666 - http://patternmakercharts.blogspot.com Arrivati a Dresda, fermi al cartello dell'ambita meta da fotografare, una grossa quercia ha chinato i suoi rami per darmi una pacchetta sulla spalla, offrendomi i suoi frutti come premio per non essere mai rovinata a terra, nemmeno lungo quei precipizi in cui la bici accelera pericolosamente e ti toglie il fiato e ti concede quel brivido di potenza che nasce quando riesci a restare in equilibrio nonostante il rischio e, in quel breve ed effimero tratto di vita, abbracci ogni cosa, sistemi il passato, vivi il presente, accogli il futuro. Ne avevo raccolto una verde tra le foglie e quelle mature a terra. Cercavo le ben note ghiande scure e dorate, perché nella testa avevo quelle. Ma quando poi ieri ho iniziato a selezionare i colori e poi a ricamare, ha vinto la ghianda verde carica di vita, che aveva sedotto i miei occhi a bordo fiume. Quando il Creatore scelse di ricamarla sui rami col DMC 580, forse anche lui ascoltava l'adagio di Albinoni mentre sceglieva i colori, perché quel verde vibra proprio come certe sue note struggenti. Non ci sono scuse: bisogna provarle. NON servono corsi (scusate la violenza del non, ma ho certe amichette da tenere buone...). Non ho fatto altro che calcolare l'imbottitura a cerchi concentrici come per le conchiglie (DMC 580 a due fili)... ... E ricoprire tutto ad un filo. Ho ricamato il cappuccio a punto festone, quello del reticello, ottenuto lanciando tre fili da ricoprire con punti festoni radi e ripetendo lo stesso movimento per quattro o cinque volte, concatenando i punti festone a quelli della riga precedente (DMC 840 a due fili). Il dramma adesso è scegliere i colori per il resto. Ho una certa idea, ma non so se riuscirò a metterla in pratica...
Navigavo col vento in poppa. Dopo un anno di tormentate passeggiate in riva al mare, finalmente avevo scovato l'entusiasmo tra le sterpaglie, invischiato in quella sana dose di esuberante onnipotenza che ti fa urlare gatto! anche se non ce lo hai ancora nel sacco. Mi ero logorata per ore a ricamare e in un numero doppio a disfare. Se vi sembra che le leggi della fisica non quadrino, ricordate che il tempo percepito, mentre distruggi le tue ore di vita appena vissuta, dilata i secondi in ore, i minuti in giorni, le ore in anni luce. Il mantra una parolaccia ripetuta con cadenza studiata e infine l'illuminazione, impietosa, che accetta l'evidenza della stupidità. Così va quasi sempre e così è andata. E il punto è che è questione di Karma. Ho trasgredito alla regola e adesso ne pago le conseguenze. La regola era che non avrei potuto decretare la fine di un ricamo, se non l'avessi prima fotografato e raccontato. L'esperienza avrebbe dovuto insegnarmi che se ho resistito tanto a scrivere qui non è perché questa è una vetrina o altro luogo di amena perdizione. Ma che è perché questo è anzi il luogo in cui io mi ritrovo. E faccio il punto del percorso, tracciando la rotta con rinnovata chiarezza, con una forza che va oltre la segreta pagina di diario, perché c'è un confronto reale. Ecco dunque il lieto fine. Passiamo adesso alla descrizione del dramma. Atto primo Senti da che pulpito! Ovvero della capata sul cemento da scivolata dai tacchi mentre fai la tua entrata trionfale Atmosfera natalizia. Lucette scintillanti, soffici fiocchi di neve argentati, cori di angioletti tra le vie, famigliole sorridenti infreddolite, che si lanciano tenere palle di neve e affettuosi rimproveri. Folletti che saltellano con le braccia ricoperte di pacchetti e una madre che ti chiede qualche ricamino per le scatole cucite da regalare alle sorelle. Cotonine deliziose da cui prendere spunto e una prima M per Margherita... Una seconda cotonina variopinta e una letterina E per Eleonora... Allegra che su Fb carichi la foto, ebbra di soddisfazione per il candido fiorellino, l'occhio si posa sul dettaglio. Il dito, pur rallentando per l'esitazione, preme l'invio e la consapevolezza ti distrugge... Domeniche spese a predicare la sacrosanta regola dell'intreccio, dal mio pulpito alto, borioso e splendente, intarsiato di monogrammi panciuti e scintillanti... Oh! Come vigliacco si è sgretolato sotto i miei piedi facendomi precipitare nel buco di fango, quando l'errore, mostruoso e vergognoso, si è manifestato in tutta la sua candida spietata ingenua freschezza! E ho ricevuto messaggi. Che mi facevano notare che glielo avevo anche spiegato: che se un ramo prima passa sopra, poi passa sotto. Semplice, dopo tutto. No? Atto secondo Il naufragio della speranza. Ovvero della vacanza che avresti dovuto prendere anziché prendere la capata. Atmosfera natalizia. Leggera nausea post pranzi delle feste, scorribande di figli, nipoti, fratelli e zii tutti. Disegni un alfabeto. Ricami due iniziali. Ne hai ricamate due, ma ti senti così scaltra come se ne avessi esperienza di dieci. Passi a disegnare una tenda su bisso, con un sole rubato alla facciata di Santa Maria Novella, che illumina la via alla nave all'orizzonte, immaginando un glorioso gioco di luci da riproporre a breve sulle lampade e già ti vedi, miserabile, seduta al chiaro di luna ad ammirare il gioco. E il disegno lo fai complesso, perché non puoi mettere un disegnetto banale sotto il sole di Santa Maria Novella e perché come faresti a sederti ad ammirare con panciuta soddisfazione un miserabile ricamino?! E poi... Inizi il ricamo e senti un movimento cupo e profondo, salire dalle viscere all'unico neurone che forse ancora lavora e che, accecato dal successo, non ha previsto che quel glorioso gioco di luci, sotto le tue mani, si sta trasformando in una enorme patacca informe e che non passerà neppure un raggio di quella miserabile luce, attraverso la buia patacca. E il neurone, furioso, rabbioso e accecato, questa volta dall'ira, prende la forbice, nel tentativo di risolvere l'ultimo contrattempo, sperando che l'agonia presto abbia fine e taglia alcuni punti e... La stoffa. E' naufragata la speranza. Ma almeno adesso tornerò a scrivere.
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