La ricetta della Salsa americana mi è stata donata da un'amica siciliana trapiantata in America, durante una gita al mare. Ricordo che al momento di servire l'insalata tirò fuori dalla borsa termica questo barattolo con questa emulsione, una vera scoperta, sopra le patate bollite è una squisitezza. Una ricetta semplice da utilizzare in mille modi, la salsa americana è uno di quegli intingoli che si usa per insaporire insalate di verdure e carni rosse e bianche. Semplice e veloce si prepara in poco tempo e viene utilizzata in America principalmente per le patate, avete presente quelle insalate di cui si parla spesso nei telefilm americani, quelle che si portano ai pic nic per il giorno del ringraziamento? Ecco si tratta di quella, come per le nostre ricette, ogni famiglia ha le proprie dosi, addirittura, alcune famiglie aggiungono delle uova bollite tritate e altre spezie, per renderla ancora più sfiziosa. Vellutata e gustosa darà un tocco in più ai vostri piatti. Passate a trovarmi sulla mia pagina FB, vi aspetto!
Lo Spezzatino di cervo è un secondo di carne tipico della cucina tradizionale montanara, un vero e proprio “must” della gastronomia rustica, perfetto per un pranzo consistente e appetitoso. Ottimo anche per un’occasione speciale, lo Spezzatino di cervo fa contenti tutti, grandi e bambini. Questo secondo di carne, dal sapore forte, è una vera goduria per il palato. Soprattutto se accompagnato dalle immancabili patate al forno, o da un contorno saporito di verdure di stagione (visto che richiede un ricco contorno, vi suggeriamo di considerarlo come piatto unico, e di scegliere un antipasto leggero, come un pinzimonio di verdure). Lo Spezzatino di cervo vi ripagherà dal tempo della marinatura, non proprio speedy. E ora cosa aspettate? Correte a infilarvi il grembiule e state pur certi che con Spadellandia lo Spezzatino di cervo per voi non avrà più segreti.
Attrezzatura necessaria
Il bollito è una specialità della cucina italiana.È un secondo piatto costituito da vari tagli di carne che vengono fatti bollire a lungo e poi serviti.
La storia del Manzo all’olio risale al XVI secolo, la prima ricetta di cui si ha memoria è quella presente nel ricettario di Donna Veronica Porcellaga (1554-1593). Realizzato con tre ingredienti base: carne (scamone o cappello da prete), olio d'oliva e acciughe. Poi aglio, pane grattuggiato e verdure, è un piatto carico di storia e di cultura gastronomica. Tra i documenti del doge, nel periodo in cui Rovato, porta di accesso alla Franciacorta, faceva parte del dominio della Repubblica di Venezia, si legge che i mercanti liguri portavano a questo mercato, uno dei più floridi sulla direttrice Milano- Venezia i prodotti del loro territorio, acciughe e olio, ed a questi ingredienti vennero poi aggiunte le verdure coltivate negli orti di casa e ovviamente la carne. Da questi pochi ingredienti si è tramandato per secoli la ricetta del Manzo all’olio o alla rovatese proprio ad indicarne le certe origini. La particolarità del manzo all’olio è che non é mai esistita una ricetta codificata, unica, sono molteplici i modi di cucinarlo, pochi ingredienti base e poi ogni trattoria si fa vanto della propria ricetta ogni famiglia ha la sua ricetta tramandata all'interno della stessa di generazione in generazione. Era ed è ancora il piatto della festa, dove ciascuno utilizza la sua carne, le sue acciughe, il suo olio e ha i tocchi segreti. Ne esiste anche una versione rivisitata, rinnovata nel pieno rispetto della tradizione proposta dallo chef Vittorio Fusari nel suo ristorante Dispensa pani e vini....vi lascerà sicuramente stupiti per il gioco cromatico e per la scomposizione del piatto : una base di spuma di patate con manzo cotto in sottovuoto...decorato con un acciuga e condito con olio e prezzemolo....gli ingredienti ci sono, il gusto anche ...certo non é proprio quello che uno si aspetta di trovare ...ma come ogni piatto di Fusari vale l'assaggio. Nel 2002 i ristoratori di Rovato, hanno creato un Consorzio proprio a tutela della tradizionale ricetta, ed in seguito è nato anche il “Mese del manzo all’olio”. Il mese di novembre è infatti caratterizzato dalla valorizzazione del piatto, in questo periodo i ristoratori propongono menù e variazioni del manzo all’olio, per permettere ad appassionati e curiosi amanti della cucina di assaporare il loro piatto tipico. Sul sito di Rovato ho trovato trascritte tre ricette , di cui una della seconda metà dell'Ottocento tramandata dal ragionier Alessandro Vitali.ho pensato di adattarla al Bimby che ben si presta alle cotture stufate, mantenendo grazie alla temperatura costante la carne molto tenera. Vi trascrivo la ricetta originale , così come riportata sul sito e poi la mia ricetta Bimby. Ingredienti: Carne bovina (cappello del prete o similare) da 1 kg in su, prezzemolo fresco, aglio, acciughe (possibilmente conservate sotto sale in barili), capperi, olio d'oliva, acqua, sale (poco o niente), pan grattato (eventuale). Preparazione: In un recipiente capace ponete a freddo la carne, ricopritela con pari quantità d'olio d'oliva e acqua aggiungendo un paio d'acciughe tagliate a pezzetti. Fate cuocere a fuoco medio per due ore e mezza secondo la quantità di carne. A fine cottura togliete la carne dalla pentola e posatela su un tagliere in attesa che si raffreddi, intanto preparate un pesto con il prezzemolo, l'aglio, le acciughe spinate e pulite, i capperi, aggiungendo il tutto al sugo rimasto, facendolo amalgamare per alcuni minuti a fuoco lento. Se risultasse troppo liquido potrete aggiungere uno o due cucchiai di pan grattato per addensarlo un po'. Tagliate poi la carne a fette uguali ponendole distese nella pentola e copritele con il sugo. Lasciate riposare per alcune ore, o meglio anche fino al giorno dopo. Fate poi riscaldare e servite, accompagnando il piatto con abbondante polenta. Ingredienti: 1000 gr. di cappello del prete, un bicchiere di olio e.v. di oliva, 3/4 acciughe, 1 cucchiaio di capperi, 1 spicchio d'aglio Prezzemolo tritato Sale e pepe q.b. (io ho usato il dado vegetale Bimby) Pangrattato, 1 cucchiaio Grana padano grattugiato , 1 cucchiaio ( facoltativo) Procedimento nel Bimby: Inserire nel boccale capperi, acciughe, olio e appoggiare sulle lame la carne. Aggiungere l’acqua fino ad arrivare a livello della carne e aggiustare di sale e pepe e appoggiare sulla carne uno spicchio di aglio intero. Cuocere: 50 min. temp. Varoma, Antiorario, vel. Soft. Girare la carne e cuocere gli altri 50 min. temp. Varoma, Antiorario, vel. Soft. Al termine controllare la cottura, e togliere la carne. Aggiungere il prezzemolo tritato al sugo e se fosse troppo liquido cuocere ancora 5/10 min. a Varoma, aggiungere un cucchiaio di pan grattato, omogeneizzare il sugo ristretto: 10 sec. Vel. 8. Tagliare la carne a fette e coprirla con il sughetto. Lasciare riposare e riscaldare al momento di servire. Come tutte le carni stufate, anche il manzo alla rovatese guadagna in gusto con il riposo. Ottimo accompagnato con patate e polenta. Consiglio: Se come contorno volete fare il purè mette nel recipiente del varoma le patate tagliate a rondelle quando girate la carne. Una volta tolta la carne sciacquare il boccale ed Inserire la farfalla, le patate cotte , latte caldo (300g per 1 kg di patate) sale, formaggio grattugiato e un pezzetto di burro e montare 30 sec. Vel.3, Potete se necessario cuocere ancora per 5 min a 90° vel 3. Fonti: http://itineraribrescia.it/prodotto/il-manzo-all-olio-di-rovato/ http://www.rovato.it/manzo.htm http://www.dispensafranciacorta.com
Questa ricetta, che sembra uscita direttamente dai ricettari della nonna, è tipica della cucina tradizionale inglese. Gustoso e sfizioso, il Prosciutto glassato al miele stupirà i vostri commensali e accontenterà il palato di grandi e piccini. Il Prosciutto glassato al miele è un secondo di carne perfetto per un pranzo in famiglia, quando si ha bisogno di un piatto più consistente e appetitoso. Ottimo anche per un’occasione speciale, lo Prosciutto glassato al miele fa contenti tutti perché è una vera goduria per il palato. Soprattutto se accompagnato dalle immancabili patate al forno, o da un contorno saporito di verdure di stagione (visto che richiede un ricco contorno, vi suggeriamo di considerarlo come piatto unico, e di scegliere un antipasto leggero, come un pinzimonio di verdure) il Prosciutto glassato al miele vi ripagherà dall’impegno (comunque relativo) della cottura, non proprio speedy. E ora cosa aspettate? Correte a infilarvi il grembiule e state pur certi che con Spadellandia il Prosciutto glassato al miele per voi non avrà più segreti.
Semplici tecniche di cottura, ma con accorgimenti precisi e astuzi da chef per ottenere i migliori risultati. Solo così potrete scoprire...
Una carne leggera, caratterizzata da un tipico aroma. Qui vi consigliamo 3 ricette per cucinare il fagiano: alla cacciatora, brasato con...
Il filetto di manzo alla chateaubriand è un piatto di carne che si prepara con la parte centrale del filetto, cotto intero e poi tagliato a fette.
Lo Spezzatino di manzo è un secondo piatto di carne della cucina italiana : bovino in pezzi cotto lentamente in pentola, morbido e gustoso
Il capriolo in umido è una ricetta importata nella nostra piccola Osteria, che racconta una storia più grande di quello che sembra!
Pane speziato alla frutta secca per formaggi e carni una ottima ricetta per accompagnare formaggi stagionati e carni rosse e bianche
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Il Prosciutto Glassato al Miele è un piatto tipico della cucina britannica e irlandese che viene solitamente preparato per il pranzo di Natale o le Festività.
La cima alla genovese è un secondo piatto tipico ligure. Richiede una lunga preparazione ma alla fine ne sarete pienamente sodisfatti.
Ciao a tutti! Oggi è la Giornata Nazionale della Cima alla Genovese per il calendario del Cibo Italiano, e la nostra ambasciatrice d’eccezione è Silvia Leoncini del blog LaMasca in cucina. Sul sito AIFB troverete il suo dettagliato articolo. La cima alla genovese (a çimma, in genovese) è uno dei piatti della nostra tradizione più conosciuto ed apprezzato, è una tasca di vitello ripiena di uova, formaggio, verdure e carne di vitello, creata cucendo su tre lati il pezzo di carne. La cima, a differenza di altre nostre specialità nate come piatti di recupero, nasce come un piatto ricco, tanto che se ne trovano i primi cenni in alcuni scritti delle famiglie agiate genovesi del XVIII secolo. Le ricette della cima sono tante, una per ogni famiglia genovese, oggi vi lascio la versione della mia famiglia in cui non troverete le frattaglie come nella versione originale. È una ricetta abbastanza difficile per la quale bisogna seguire piccoli consigli che saranno fondamentali per ottenere un buon risultato. Il taglio di carne utilizzato è una striscia di pelle della pancia che si trova sulle ossette nel vitello, che viene cucita su tre lati per trasformarla in una tasca, un taglio difficile da trovare se non si è a Genova. Nei nostri macellai si trova anche già cucita sui tre lati con una piccola apertura per far entrare il ripieno che poi dovrete cucire voi. La dimensione della cima che vi serve verrà indicata a numero di uova che poi corrispondono al numero di persone. Non dovrete riempire completamente la vostra cima ma solo per la metà o poco più, in questo modo cuocendo, il ripieno gonfia e andrà a riempire tutta la tasca. Io parto da acqua fredda perché amo il brodo di cima, un brodo molto delicato e saporito nel quale ad esempio potete cuocere le lattughe ripiene (leitughe pinn-e) altro tipico piatto della tradizione ligure perfetto per il pranzo di Pasqua. Molti per essere sicuri che la cima mantenga la sua integrità la cuociono fasciata in un canovaccio bianco lavato senza detersivo, ma a quel punto addio brodo. Appena inizia a gonfiarsi dovrete pungere la cima con un ago sottile (lo vedete nelle foto della cima cucita da cuocere che trovate nella ricetta) per impedire che il vapore che si forma all’interno cuocendo la rompa, io ho avuto il mio ago da cima da mia nonna. Ora vediamo come procedere... CIMA ALLA GENOVESE di casa nostra INGREDIENTI per 6 persone: 1 pancia di vitello da 6 uova (la mia aveva dimensione di circa 30x25 cm per darvi un’idea), si usa la striscia di pelle della pancia che ricopre le ossette (a Genova si chiama così la costata). Nella foto qui sotto: la pelle che ricopre il taglio n°14. schema tratto dal sito "Pino il macellaio" per il ripieno: 6 uova medie 150 g polpa di vitello 60 g piselli 40 g formaggio reggiano 1 carota 1 cucchiaio di pinoli 1 spicchio aglio olio extravergine di oliva maggiorana (attenzione a non abbondare) noce moscata q.b. sale q.b. per il brodo: 1 carota 1 cipolla 1 pezzetto di sedano sale q.b. PROCEDIMENTO: Per prima cosa dovrete cucire la vostra cima su tre lati lasciando una piccola apertura nella quale poi farete scivolare il ripieno. Fate attenzione a cucire la cima molto bene, vi garantirete che non fuoriesca il ripieno durante la cottura. Ultimato il lavoro di cucitura, riempitela di acqua per testare il vostro lavoro. Se non ne uscirà neppure una goccia, avrete fatto un buon lavoro altrimenti dovrete ripassare le cuciture nei punti più deboli. Tenete da parte. Sbollentate ora per pochi minuti i piselli e la carota tagliata a pezzettini piccoli (mia nonna nella sua cima aggiungeva anche due foglie di biete e due foglie di scarole affettate molto sottili). Tenete da parte. Tagliate la polpa di vitello a cubetti. Rosolate in padella con poco olio lo spicchio d’aglio sbucciato ed intero, aggiungete i cubotti di vitello e fateli rosolare per bene a fuoco vivace. Non cuocete completamente la carne, dovranno rimanere morbidi. In una ciotola rompete 5 uova (tenetene da parte una da aggiungere intera al ripieno), aggiungete il formaggio grattugiato, poca maggiorana (attenzione a dosarla bene, non deve essere abbondante per non “uccidere” gli altri gusti), i pinoli. Sbattete bene con una forchetta, ora aggiungete la carne e le verdure prima sbollentate. Aggiustate di sale. Siete pronti per riempire la vostra cima. Facendovi aiutare da qualcuno oppure inserendo la cima in un contenitore alto e stretto riempitela fino a metà, non di più. Nel ripieno aggiungete anche l’uovo intero che avevate lasciato da parte. Finite di cucire la vostra cima. Ora siamo pronti per cuocerla. In una capace pentola aggiungete l’acqua, una cipolla a tocchetti, una carota, un pezzetto di sedano e la vostra cima (tutto a freddo). Portate a bollore, abbassate la fiamma e fate cuocere per almeno 1 ora e mezza. Importante appena la cima si gonfierà con un sottile ago (che vedete nella foto qui in alto) fate dei piccoli buchi nella sua carne, questo eviterà la rottura permettendo ai vapori che si creano di fuoriuscire. Portate a cottura ed aggiustate di sale. Una volta cotta, lasciatela intiepidire nel brodo, quindi ponetela tra due piatti e schiacciatela con l’aiuto di un peso fino al completo raffreddamento. Questo garantirà la forma tipica della cima e farà uscire l’eventuale brodo contenuto all’interno. Si serve a fette non troppo spesse fredda accompagnata da abbondante insalata o anche la salsa verde. Note: - Per tradizione nella cima sono presenti anche cervella, filoni e animelle. Volendo preparare una ricetta più fedele alla tradizione potete procedere in questo modo. Per una cima da 6 uova, tra gli ingredienti aggiungete: 1/3 cervella 100 g filoni e animelle una noce di burro 1/2 cipolla piccola Spellate cervella e filoni e tagliateli a pezzetti piccoli. Fate lo stesso con le animelle che prima avrete scottato in acqua bollente. In una padella con una noce di burro fate rosolare la cipolla tritata fine, aggiungete le carni e rosolate bene. Tenete da parte. Al momento di preparare il ripieno aggiungete co gli altri ingredienti e proseguite con la ricetta. - Alcuni dopo aver preparato la cima, la fasciano in un telo bianco non trattato e la legano, poi cuociono la cima in acqua salata. In questo modo evitano la possibilità di eventuali rotture, perdendo però la bontà del brodo. Sinceramente non l'ho mai fatto. Seguendo le semplici regole che vi ho scritto vedrete che la vostra cima non avrà alcun problema! - Con il brodo che vi avanzerà potrete preparare lattughe ripiene (leitughe pinn-e). Un primo piatto se servite in brodo con cui aprire il pranzo di Pasqua, oppure un secondo se cotte al forno o in un tegame. Buon appetito! E se vi capita di avanzare una fetta di cima...provate ad impanarla con uovo e pangrattato, friggetela in olio caldo e assaporate...e sentirete che roba!!!
Il galletto alla brace è una ricetta per cucinare il galletto al barbecue per ottenerlo bello croccante fuori e morbido e succoso dentro.
guancialini di maiale in umido, una preparazione tipica contadina, un piatto povero per l’utilizzo di ogni parte del maiale.
Un tempo i secondi di carne erano considerati una rarità sulla tavola di tutti i giorni, dove prevalevano piatti unici poveri come le zuppe di legumi, ma oggi che la carne viene gustata più spesso, si ha bisogno di idee creative per variare il repertorio di secondi a base di questo ingrediente. Facile e gustoso, il Cosciotto di agnello al forno è un vero e proprio jolly della buona cucina. Seguendo i consigli di Spadellandia realizzerete un Cosciotto di agnello al forno da veri intenditori, senza un eccessivo investimento di energie, inoltre con pochi e semplici ingredienti otterrete un Cosciotto di agnello al forno delizioso. Quando le idee scarseggiano, si ha bisogno di una ricetta per reinventare il solito taglio di carne, che sia nutriente ma al contempo stuzzichi il palato. Semplice e delicato, adatto a tutta la famiglia ma anche raffinato all’occorrenza, il Cosciotto di agnello al forno è adattissimo per tutti gli amanti della tradizione rustica, rivisitata con un piglio di originalità. Ultima dritta di Spadellandia: se vi è possibile, per ottenere un Cosciotto di agnello al forno da chef acquistate carne di qualità.
Arrosto tonnato: piatto estivo reso più economico utilizzando la lonza di maiale e cucinato nella maniera originale senza maionese
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Seconda puntata dedicata al viaggio nella cucina piemontese suggerita dalla lettura del libro "Cucina piemontese contemporanea" di...
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Bollito misto alla piemontese, un piatto tradizionale del Piemonte, preparato con carne bovina di razza piemontese, contorni e salse tra cui il "bagnet"
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Come preparare il bollito misto alla piemontese e le sette salse che da tradizione lo accompagnano. Un grande classico della cucina da mettere a tavola!
Buonissima e profumata, la Pancia di maiale con verdure è un secondo piatto saporito e profumato, oltre che facile da preparare. Seguendo le indicazioni di Spadellandia realizzerete una Pancia di maiale con verdure da veri intenditori, senza un eccessivo investimento di energie, inoltre con pochi e semplici ingredienti otterrete una Pancia di maiale con verdure deliziosa che piacerà molto anche ai bambini. Quando le idee scarseggiano e si ha bisogno di una ricetta per reinventare il solito taglio di carne, che sia nutriente ma al contempo stuzzichi il palato, la Pancia di maiale con verdure è quello che ci vuole. Appetitosa e saporita, raffinata all’occorrenza, la Pancia di maiale con verdure piacerà moltissimo a tutti gli amanti della buona cucina. Ultima dritta di Spadellandia: se vi è possibile, acquistate carne biologica.
Una ricetta che è un viaggio tra le tradizioni popolari di Roma
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Tempo d'estate, tempo di piatti freschi, che non stanchino e al tempo stesso facciano famiglia, convivialità, che si preparano prima per...
Il falsomagro è un ricco arrosto ripieno della tradizione siciliana. Ecco la ricetta per prepararlo alla perfezione!
Un secondo semplicissimo ma molto buono e con una cremina al limone piacevole al palato. Ricetta postata da Maria Bianco in panzaepresenza.blogspot.it Ingredienti: 5 fettine di vitello ( 400 g ) – poco olio extravergine d’oliva – succo di un piccolo limone – 30 g di burro – farina 00 – prezzemolo tritato – 250 g di brodo di manzo ( comodo quello in busta ) – sale e pepe - Cospargere di sale e pepe le fettine di carne ed infarinarle lievemente. In una larga padella riscaldare l’olio ed il burro e rosolare le fettine infarinate. Aggiungere il brodo di manzo caldo ed una pioggia di prezzemolo tritato. Cuocere fino a restringere il sughetto. In ultimo aggiungere il succo di limone. Servire in tavola mettendo altro prezzemolo tritato fresco. runner a righe GreenGate