le mie fiabe africane di nelson mandela recensione
Amate le fiabe e le favole? A me piacciono tanto, penso siano il nostro collegamento con l’infanzia oltre che un valido strumento per educare i bambini a una sana concezione del mondo e dei pericoli insiti in esso. Ecco perché ho deciso di partecipare a un interessante tag fiabesco su invito della mia amica scrittrice Olivia Hessen. Le mie cinque fiabe preferite sono: 1-La Bella addormentata nel bosco di Charles Perrault 2-Le lacrime del diavolo o Com’è nata l’ape di Ted Hughes 3-Le voci rubate (fiaba popolare italiana) 4-La montagna nera (fiaba popolare francese) 5-Le dodici oche selvatiche di W. B. Yeats E le vostre fiabe preferite quali sono?
Una selezione di prime fiabe per bambini piccoli con inserti e pop-up da scoprire, testi chiari e brevi, elementi di gioco, illustrazioni vivaci e belle.
This listing is for one vintage fairy tales book. Vintage edition from 1995, Le Mie Fiabe Preferite ( my favorite fairy tales) Mosaico Editor, a big storybook 18 grat fairy tales. Good conditions, hardcover, Italian language, some illustrations. Measures 31x24x4 cm Convo me for any other question or information. Thank you.
Con un po’ di ritardo, causa l’uscita del mio ultimo libro, partecipo anche io al bellissimo tag Le mie cinque fiabe preferite che ho scoperto sul blog della mia amica blogger/scrittrice Ilaria Vecchietti. Pronti? 1-Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen 2-Cenerentola di Charles Perrault 3-Peter Pan di James Matthew Barrie 4-Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi 5-Pollicino dei fratelli Grimm Invito a partecipare chiunque a questo tag ma in particolare le mie amiche Morgana e Francesca perché sono curiosa di conoscere le loro risposte!
We need a little Christmas - Angela Lansbury Nonostante stia cucinando come se non ci fosse un domani, il blog langue. Onestamente ho poca voglia di mettermi a fotografare quando non c'è la luce necessaria, e mi pesa ogni volta dover mettere e togliere per preparare set, postazioni ecc, ecc. La mia casa è stata pensata per una famiglia di folletti invece che per tre spilungoni voluminosi e casinisti e sotto le feste, lo spazio diventa ancora più ristretto. Inoltre, mantenere questo piccolo spazio richiede impegno, programmazione, il momento giusto per scrivere, la testa giusta per farlo bene e mi pare, con tutta onestà, di non possedere adesso né l'uno né l'alta. Così ho lasciato un po' perdere, in attesa di tempi migliori. Il Natale arriva, e lo fa alla velocità di una locomotiva senza controllo. Quest'anno è tutto molto diverso. Celebrare serenamente una festa che è il simbolo della coesione familiare, dello stare insieme in letizia, senza la presenza di mio padre, mi pare qualcosa di innaturale, inaccettabile. Come nei videogiochi, hai superato lo schema e devi cominciare un nuovo livello senza conoscere le difficoltà che ti sbatteranno fuori alla prima occasione. Mah, staremo a vedere. Sono talmente terrorizzata dal vedere persone tristi e malinconiche intorno a me che finirò per inventarmi qualcosa. Adesso devo concentrarmi sulla cena degli auguri che sto preparando per i colleghi di agenzia. Stasera tutti a casa mia, era tanto che l'avevo promesso. E' quasi tutto pronto ma non sto a raccontarvi il menù altrimenti mi prendete per pazza. Vi lascio la ricetta della Fruit Cake di Natale dell'inossidabile Martha Stewart, dal libro Cakes. Contrariamente alla tradizionale torta inglese che va "nutrita" con liquore fino al giorno in cui viene servita, questa è già pronta. Ricca, umida, speziata, lievemente alcolica. Uno dei dolci del mio cuore (ultimamente mi sento molto British, tutta colpa di Downton Abbey, che sto macinando in streaming nel mio poco tempo libero). Come nelle fiabe di Natale, i dolci in casa Andante, li stanno preparando strani personaggi che arrivano direttamente dalla casa di Babbo Natale. Ho beccato un topino bianco indaffarato che finiva di decorare il dolce e controllava che ogni candito fosse al posto giusto. Nessuna intenzione di mangiarselo. A quello ci penso io! Fruit cake di Martha Stewart Ingredienti per 2 stampi da cake da 11 x 25 cm. 150 g di uva sultanina 150 g di fichi secchi possibilmente bianchi, ridotti a pezzetti non troppo grandi 150 g di albicocche disidratate, tagliate a dadini 150 g di pere disidratate (io ho usato un mix di macedonia in cui ci sono anche le pere), tagliati a pezzetti 50 g di zenzero candito a dadini 50 g di arancia candita a dadini 180 ml di Cointreau o Grand Marnier 225 g di burro fuso 360 g di farina 00 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci 1 cucchiaino di cannella in polvere 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere 1/2 cucchiaino di chiodi di cannella in polvere 1/2 cucchiaino di sale 200 g di zucchero semolato 100 di brown sugar 4 uova grandi 2 cucchiai di melassa 1 cucchiaio di estratto naturale di vaniglia 100 g di noci tostate e ridotte a pezzetti Confettura di Albicocche (facoltativo) In una ampia ciotola metti tutta la frutta disidratata, i canditi, ed il liquore e fai ammollare per almeno 3 ore o tutta la notte, a temperatura ambiente. Copri la ciotola con la pellicola. Preriscalda il forno a 170°. Imburra gli stampi e foderali con carta da forno. In una ciotola mescola la farina, le spezie, la polvere lievitante ed il sale. Miscela gli zuccheri quindi mettili nella ciotola della planetaria insieme al burro fuso e tiepido, quindi monta pr almeno 2 minuti, fino ad ottenere un composto cremoso e chiaro . A questo punto aggiungi le uova, una alla volta, senza incorporare la prossima se la prima non è ben incorporata. Quando le uova saranno ben incorporate, aggiungi la melassa, la vaniglia e le noci tostate. Gradatamente aggiungi adesso la farina e mescola fino ad ottenere un composto morbido. Aggiungi il composto di frutta (che avrà assorbito il liquore), e le noci e con una spatola mischia in modo da incorporare il tutto molto bene. Dividi l'impasto fra i due stampi quindi metti in forno e fai cuocere per c.ca 1h30. Consiglio di controllare la cottura intorno ad 1h10 facendo la prova stecchino, e proseguire se lo stecchino esce sporco di impasto ed molto umido. Una volta pronti, fai raffreddare 15 minuti nello stampo su una griglia quindi sollevandoli con la carta da forno, toglili dallo stampo. Ancora tiepidi, potrai spennellare la superficie con della confettura di albicocca fatta scaldare con poca acqua. A questo punto fai raffreddare il tutto e conserva avvolto nella pellicola.
The first time ever I saw your face - Roberta Flack La ricetta dei biscotti più semplici e buoni del mondo. Impossibile non avere gli ingredienti in casa e davvero, piacciono proprio a tutti, grandi e piccini. In Toscana sono molto conosciuti ma nella mia vita li ho sempre associati a mia nonna paterna, della provincia di Rieti, che non ha mai mancato di farmeli trovare quando scendevamo a Roma durante la mia infanzia e adolescenza. Le ciambelline al vino dei miei ricordi, erano fatte con vino rosso o bianco, quello che nonna aveva in dispensa in quel momento. Il resto, olio, zucchero e farina, ingredienti imprescindibili. Il biscotto che ne esce, ha la memoria di chi li fa e quelli di nonna non erano lisci e perfetti, ma leggermente bitorzoluti, mai eccessivamente croccanti, ma pieni e pastosi in bocca e smettevi di mangiarli solo quando lei ti toglieva il sacchetto di carta in cui li conservava, da sotto le grinfie. Oggi posso ammettere senza falsa modestia, che sono uno dei miei cavalli di battaglia. i miei amici più cari li ricevono in dono chiedendo il bis. L'ultima soddisfazione mi è arrivata dalla Germania, quando un sacchetto è partito insieme a molte altre cose buone per salutare la famiglia della bimba tedesca che abbiamo ospitato qualche settimana fa. E subito mi è tornato un messaggio commosso con richiesta di ricetta. Dire che amo farli e mangiarli è ormai scontato, ma nella mia personale classifica dei dolci che preferisco, sono probabilmente in cima. E' il dono della semplicità di una preparazione onesta, senza fronzoli ma di cui non riesci a fare a meno. La mia ricetta, oramai rodata e inalterata, vede protagonista il nostro Vin Santo, un ottimo extravergine (fondamentale per non ritrovarsi con un retrogusto che rovina un'armonia perfetta) e sempre e comunque, gli adorati semi di anice pestati fino a ridurli in polvere. Il resto è talmente semplice da essere imbarazzante. Nulla da pesare, si lavora a sentimento. Un consiglio: fatene tanti. PS. Sono biscotti versatili: ognuno può aromatizzarli nel modo che preferisce. Se vi piace il limone, abbondate, se non amate l'anice, toglietelo, se siete creativi usate spezie più ricercate come cannella, zenzero, coriandolo, noce moscata. Se vi piace la contaminazione osate con lo zafferano ed i pinoli. Insomma, seguite il vostro gusto e trovate la ciambellina che più vi assomiglia. Non ci sono limiti alla fantasia. Altrimenti provate queste. Non vi deluderanno. Ingredienti per c.a. 100 ciambelline 1 bicchiere di Vin Santo 1 bicchiere di Olio extravergine 1 bicchiere di zucchero semolato 1 cucchiaino ricolmo di semi di anice tritati con piccolo mortaio 1 pizzico di sale 1 cucchiaino di lievito per dolci. Farina 0 (io ho usato una farina macinata a pietra) quanta ne prende la miscela di liquidi e zucchero (c.ca 700 g o 6 bicchieri) zucchero di canna tipo demerara per rifinire qb. In una larga ciotola versate il Vin Santo, l'olio (misurato con lo stesso bicchiere con cui avete versato il Vino), lo zucchero (idem come sopra) e i semi di anice. Con una frusta mescolate il tutto per qualche minuto. A questo punto cominciate ad aggiungere la farina setacciandola via via. Non dimenticate il cucchiaino di lievito setacciato ed il pizzico di sale. In un primo tempo incorporatela utilizzando la frusta, poi, quando il composto comincerà a stare insieme usate il cucchiaio. Rovesciate il tutto sulla spianatoia. Dovrete ottenere una palla consistente morbida ma sostenuta. Dovete essere in grado di fare dei rotolini di pasta che non si schiaccino e non appiccichino. La pasta resterà comunque lucida grazie all'olio e questo consentirà allo zucchero in rifinitura, di attaccarsi. Una volta pronto l'impasto, fate riposare qualche istante mentre accendete il forno a 180° e preparate le teglie rivestite di carta da forno. Cominciate a tagliare dei pezzi di impasto e arrotolate per ottenere dei cordini dal diametro di 8 mm c.ca. Tagliateli e formate delle ciambelline non più grandi del tondo che forma l'unione del vostro pollice ed indice (cresceranno in cottura). In un piatto versate lo zucchero di canna e passateci su entrambi lati ognuna delle vostre ciambelline. Sistematele sulle placche e cuocete in forno per 25/28 minuti, fino a quando la superficie sarà bella dorata ed il fondo leggermente caramellato. Fate raffreddare e conservate in una scatola di latta: si conservano molto lungo e sono fantastiche a colazione a pranzo e a cena. Sulla storia ed origini di questo rustico biscotto, vi invito a leggere l'omaggio del Calendario del Cibo Italiano alle Ciambelline al Vino sul suo sito ufficiale.
Le mie prime storie Montessori: tre nuovi bellissimi libri proposti dalla casa editrice L'Ippocampo. Da avere sullo scaffale basso!
recensioni Libri e News UnLibro - LE MIE FIABE AFRICANE Nelson Mandela - stordita dolcemente dalle storie, tra animali parlanti, il sole cocente, i colori
La collana LE MIE PRIME FIABE è un’edizione esclusiva delle avventure dei vostri personaggi Disney preferiti.
Il lavoro impegna a pieno le mie giornate e ultimamente faccio fatica a curare il mio blog come dovrei. In queste due settimane poi, ci si sono messi anche degli avvenimenti che hanno messo a dura prova la mia stabilità emotiva ed ecco quindi che le cose "futili" passano in secondo piano... Sono tornata con le mie pubblicazioni!! Un lavoro che ho consegnato almeno tre settimane fa. Lo pubblico oggi, ho deciso di riprendere in mano le redini ed allora vi presento questa mia creazione!! A presto!! Spero!!