La tintura della lana: come tingere a mano la lana usando colori alimentari, colori in polvere e coloranti naturali
Brrr... che freddo! Mentre fuori nevica ne approfitto per aggiornare questo blog. Ho fatto alcuni esperimenti con le piante ricche di antoci...
Filato 15% Vello di Yak (raccolto da allevamenti di yak in Mongolia, membri della cooperativa degli allevatori delle montagne del Khangai) & 85% Merino di alta qualità, proveniente da allevamenti di varie dimensioni, prevalentemente da Argentina, Uruguay e Europa (non dall'Australia), garantendo quindi fibre raccolte in fattorie che NON praticano mulesing. La qualità Dynasty, a 3 capi (spessore Sport) è ideale per la lavorazione di maglioni.Grazie alla tintura artigianale e alle caratteristiche della fibra di Yak, naturalmente bruna, si ottengono colori con riflessi molto piacevoli che mantengono intatte la caratteristica dello Yak. Inoltre, la qualità Dynasty ottiene sempre più morbidezza dopo ogni lavaggio. Composizione del filato: 85% Pura Lana Merino, 15% Vello di Yak Spessore: 3 capi/3-ply, Sport-weight Peso: 100 grammi Lunghezza: 300 metri Dimensioni ferri: 3,75mm - 4mm Lavaggio: lavaggio a mano consigliato. Asciugare in piano.
Ho aderito al progetto per la salvaguardia della pecora Cornigliese, vai a http://www.facebook.com/#!/groups/15601582781484...
Come anticipato nell’articolo di BLOG in BLOG, una Staffetta tra bloggers, oggi si inaugura il primo articolo della Staffetta, il cui tema è: i bambini e il colore. La Staffetta di BLOG in BL…
Filato 15% Vello di Yak (raccolto da allevamenti di yak in Mongolia, membri della cooperativa degli allevatori delle montagne del Khangai) & 85% Merino di alta qualità, proveniente da allevamenti di varie dimensioni, prevalentemente da Argentina, Uruguay e Europa (non dall'Australia), garantendo quindi fibre raccolte in fattorie che NON praticano mulesing. La qualità Dynasty, a 3 capi (spessore Sport) è ideale per la lavorazione di maglioni.Grazie alla tintura artigianale e alle caratteristiche della fibra di Yak, naturalmente bruna, si ottengono colori con riflessi molto piacevoli che mantengono intatte la caratteristica dello Yak. Inoltre, la qualità Dynasty ottiene sempre più morbidezza dopo ogni lavaggio. Composizione del filato: 85% Pura Lana Merino, 15% Vello di Yak Spessore: 3 capi/3-ply, Sport-weight Peso: 100 grammi Lunghezza: 300 metri Dimensioni ferri: 3,75mm - 4mm Lavaggio: lavaggio a mano consigliato. Asciugare in piano.
6 Yarn Dyeing Techniques. Learn how to dye yarn with these 6 different color patterns including Solid, Speckled, Variegated and more.
AUSTRALIA Super è la lana da tingere 100% Merinos dal colore naturale, adatta ad ogni tintura. La trovate sul nostro sito ad un prezzo eccezionale.
Quando ci prendo gusto a fare una cosa, funziono che è una meraviglia :) La tintura della lana è decisamente un processo che mi interessa molto. Qualcuno mi ha anche chiesto perchè si tinge la lana…
Si, dopo quella all' EDERA ecco quella tinta usando il PREZZEMOLO!!! Mi stò appassionando alla tintura naturale ed ho in programma altri esperimenti mooolto interessanti!!! A presto......se la mia cucina non esplode prima!!!
L’Associazione Colori Naturali Rosso di Robbia in collaborazione con l’Associazione Culturale E.spazio 23 di Faenza organizza il
Fare i decotti per estrarre dalle piante tintorie. Consigli utili su come interpretare le abbreviazioni che troviamo nel web.Tintura naturale
tintura naturale ...tintura solare... e come lo faccio io.... su 100g di lana/ fibra da filare = 1 cucchiaio grande di allume di rocca.... l' allume di rocca lo faccio sciogliere (nel vaso) con un pò di acqua calda... metto le diverse cose, bucce di cipolle, foglie, piante (tintorie) ect. nel vaso... conviene metterli dentro un calzino di *nylon*... metto lana/fibra nel vaso... riempio con acqua fredda, chiudo il vaso, e lo metto fuori, da qualche parte, esposto al sole....... poi aspetto, uno o anche due mesi, e vedo , cosa viene fuori... :-) con bucce di cipolle malva nera (malvone?) rosmarino, foglie di questa pianta , campeggio... Hilde
La tintura della lana: come tingere a mano la lana usando colori alimentari, colori in polvere e coloranti naturali
Tintoria di Quaregna - Betulla Verbena Composizione: 100% lana merino, wool - Gomitolo: g 50 - ca. mt 50 - 54 yds - Ferri consigliati: 8 mm - Uncinetto: 9 mm - L'unico tinto solo con erbe L'unica tecnologia di tintura naturale approvata nel mondo da Woolmark - Certificazione ICEA - La TECNOLOGIA NATURALE utilizza protocolli esclusivi preparati con 212 diverse piante, erbe, radici, fiori e corteccia d’albero LA DISPONIBILITA' ON LINE DEI PRODOTTI PUO' CAMBIARE NEL TEMPO, NEL CORSO DELLA GIORNATA E SALVO CONCOMITANTI VENDITE OFF LINE IN CORSO
L’Associazione Colori Naturali Rosso di Robbia in collaborazione con l’Associazione Culturale E.spazio 23 di Faenza organizza il
Come anticipato nell’articolo di BLOG in BLOG, una Staffetta tra bloggers, oggi si inaugura il primo articolo della Staffetta, il cui tema è: i bambini e il colore. La Staffetta di BLOG in BL…
Quando ci prendo gusto a fare una cosa, funziono che è una meraviglia :) La tintura della lana è decisamente un processo che mi interessa molto. Qualcuno mi ha anche chiesto perchè si tinge la lana…
I recently dyed yarn with avocados for the first time and I can’t believe I waited so long to try this out! I shared the entire experience and step-by-step tutorial on Instagram here and it continues with rounds 3 and 4 here! I absolutely fell in love with this process. It’s simple, easy, and so...
Dopo che una è stata assente parecchio tempo, la cosa che deve fare è fare un'entrata con il botto. Almeno, questo è quello che mi ha sempre detto mia nonna, buonanima, e lei era una che se ne intendeva. E quindi, ecco il botto. Sono tornata per farvi partecipi dell'ultima passione (ok, ok, mania...) che riempie le mie giornate. Almeno fino a quando IlMarito non è a casa, perchè si sa che gli uomini certe cose non le capiscono. Nè mai le capiranno, non mettetevici (mettetevicisi? mettetevillo?) neanche. Ordunque, anche se sembro una sotto l'effetto di un allucinogeno, andiamo ad incominciare. E tanto per puntualizzate... questo è l'adrenalinico effetto di una nuova passione (ok, ok, mania...). Come dicevo, secondo una ben fondata teoria, frutto di lunghe osservazioni di knitter all'opera dei loro manufatti, dopo un po', la Knitter Tipo (da qua in poi chiamata più brevemente KT), come sotto l'effetto di una droga, non si "accontenta" più di sferruzzare semplicemente. Dopo aver esplorato tutte le possibili costruzioni di un maglione (da sotto, da sopra, dal lato, con una mano sola, con un piede e una mano, con le orecchie, saltando la corda ecc.) la KT si annoia. O meglio, va in assuefazione, nulla più la smuove, la stupisce. E allora si rivolge alla ricerca sui materiali: sferruzza, quindi, lana di capra, di pecora, di cane, di yak, cerca fibre particolari chenessunoha, tipo la soia, la fibra di latte (e qui ci si potrebbe scrivere un intero poema... dico io come si fa a filare il latte soloDiolosa), la lana di gnu tibetano, la lana formata tessendo i bioccoli di polvere in giro per casa (e guai a spolverare, eh), la lana comprata in un paesino mongolo dove ha impunemente trascinato il consorte perchè le faccia da traduttore e sponsor. Insomma, tempi duri. Ma anche questa nuova via, dopo un po', intristisce la KT. Di nuovo il suo megadeposito di filati sparso in giro per casa non le da gioia. I colori le sembrano tutti uguali... un momento... abbiamo detto "colori"? Ecco la via! Ed eccola che diventa una professionista dell'abbinamento, consumandosi cornee e polpastrelli sul computer per scovare il venditore di lana tinta a mano che nessuno ha. Un arcobaleno le si presenta davanti, e qua non c'è pericolo di annoiarsi, i colori sono talmente tanti, e talmente tante le combinazioni... ma... c'è un ma. Costano. Le lane tinte a mano costano un occhio. Oh, misera KT, dovrà forse rinunciare a questa nuova passione (ok, ok, mania...)? Ma no, affatto, perchè si documenta ancora, in ricerche notturne in pigiama, con gli occhi ormai che rischiano la cataratta, mentre il coniuge dorme il sonno del giusto. E scopre che le tinture possono essere fatte in casa. Con modica spesa e grande soddisfazione. Evvai, alla carica!!! L'adrenalina sale. E volete che la KT non ci provi? Ed ecco che intervengo io. Come non potevo dividere questa nuova passione (ok, ok, mania...) con voi? E quindi andiamo ad incominciare. Le fibre si possono colorate e tingere in tanti modi, ma io qui mi occuperò della tintura fatta con i coloranti alimentari. In giro per la Rete ultimamente si è fatto un gran parlare della tintura con il Kool-Aid, una bevanda coloratissima americana, venduta disidratata in bustine, che colora la lana (e fibre animali e pure capelli!) in modo meraviglioso. In Rete ci sono decine di tutorial su come si fa a tingere la lana con questo metodo, ma ha un difetto: i colori ottenibili sono decisamente limitati. E anche piuttosto sbiaditi, almeno secondo i miei gusti. Potevo forse accontentarmi? E potevo forse attendere 2 settimane l'ordine del Kool-Aid dall'Inghilterra prima di iniziare gli esperimenti che non vedevo l'ora di provare? Ma nemmeno per idea! Quando il sacro fuoco brucia, bisogna assecondarlo subito! E quindi sono andata in drogheria ed ho comprato delle bustine di coloranti alimentari, quelli che si usano per fare anche le glasse colorate, oppure per tingere le uova, vanno bene uguale. Potete provare anche con i colori per le uova di Pasqua in tavolette, funzionano anche loro. Per prima cosa ho messo delle matasse di lana a bagno in acqua con una spruzzata di aceto bianco (fa le veci del mordente) e, mentre queste assorbivano bene il liquido e si impregnavano, con le bustine di colore ho fatto delle prove per ottenere il colore desiderato. Il vantaggio indiscusso di questa tecnica è, oltre ad usare la lana bianca o non tinta, è che si possono usare anche delle lane colorate... chiaramente i colori che userete si sovrapporranno al colore originario, dando origine a delle sfumature molto interessanti! Ragione di più per fare delle prove. Primo avvertimento: questo è si un tutorial, ma non aspettatevi di trovare dosi esatte, è un metodo empirico, anche perchè tutti i coloranti e le lane sono diversi, quindi dovete per forza fare delle prove per ottenere il colore desiderato. Il mio consiglio è quello di diluire la polverina POCO per volta con acqua, per esempio una buona proporzione per incominciare potrebbe essere diluire una bustina con 100 ml di acqua. Il colore che otterrete sarà molto intenso, poi potrete sempre schiarirlo per ottenere delle tonalità più chiare. Con dei pezzettini di lana fate le "prove tintura": immergete la lana e poi strizzatela fon forza tra le dita: quello sarà un colore molto vicino a quello che otterrete alla fine del processo. Secondo avvertimento: usate i guanti, i colori sono alimentari, ma macchiano terribilmente le mani!Una raccomandazione: non fidatevi del colore dell'acqua: NON E' IL COLORE DEFINITIVO, infatti qui sembrano due tonalità di rosso ed un nero, vero? Ed invece sono marrone, rosso e giallo. Quando avete ottenuto la sfumatura desiderata, aggiungete al colore 1 o 2 cucchiai da tavola di aceto di vino bianco.Prendete la matassa, strizzatela un pochino, basta che non goccioli più acqua (comunque deve rimanere abbastanza bagnata) e sistematela in un contenitore a prova di microonde.Come sistemare la lana? Dipende dall'effetto che volete ottenere, fate delle prove anche per questo per vedere come vi piace. Io la volevo decisamente "variegata" (si può dire anche se non è un gelato?), per cui l'ho sistemata a "S". E... no, non avete lo schermo rotto: la mia lana era grigio-perla, volevo ottenere un effetto spento ed elegante.Ed ora, pronte? Sfoderate una bella siringa (senza ago!!!) e... partenza!!!Irrorate la lana con il colore formando delle righe. Anche qua, attente: non usate troppi colori, potrebbero mischiarsi troppo, anche se la nostra intenzione è che un po' si DEBBANO per forza mischiare... insomma, misura. Io per una matassa ho usato circa 2 "siringate" per ogni colore. Cercate di non mettere i colori troppo vicini gli uni agli altri.A questo punto dovete "mescolare" i colori, in modo che si fondano insieme rendendo armonico il risultato. Con la punta delle dita premete sulla lana, in modo che il colore penetri bene nelle fibre, cercando di sfumare i colori tra di loro.Spostate delicatamente la lana per controllare che sia completamente tinta.Mettete il contenitore nel microonde e preparatevi alla "cottura": il calore fissa il colore nelle fibre. Selezionate la massima potenza e fate dei cicli brevi, tipo 2 minuti, aprendo la porta tra uno e l'altro per far uscire il vapore. Dopo ogni ciclo, controllate l'acqua che rimane sul fondo del contenitore: se è trasparente e non più torbida, la "cottura" è sufficiente. Anche in questo caso, possono volerci più o meno cicli, dai 2 ai 6, dipende da molti fattori, dal tipo di filato alla potenza del forno. State attente a non incendiare la lana!!!Alla fine, trasferite in velocità la lana su una gruccia sopra il lavandino per far scolare il liquido. State molto attente perchè scotta!!!Quando non colerà più liquido, fate asciugare la matassa completamente.Ecco come si presentano le matasse dopo l'asciugatura (argh, la foto è con il flash!).Ora, lavate bene le matasse con molta acqua FREDDA. Il colore residuo da sciacquare via dovrebbe essere veramente poco, se avete usato della lana pura. Se avete usato un misto lana e acrilico sarà di più, naturalmente. All'ultimo lavaggio, aggiungete del sapone per piatti (si, ho detto proprio così). Fate asciugare nuovamente e... voilà!Tingere con i coloranti alimentari comporta una grandissima soddisfazione e indubbi vantaggi: i colori sul mercato sono parecchi, sono miscelabili tra di loro, si può tingere lana colorata, si può tingere lana mista ad acrilico (avremo delle tonalità pastello) e soprattutto, essendo dei coloranti innocui, possiamo utilizzare le stoviglie di cucina! E potremo schiavizzare i figli per farci aiutare... Per questo tutorial devo ringraziare 3 persone: la prima è Eva, mia ispiratrice e musa del Kool-Aid, la seconda è Tzugumi, fotografa ufficiale del tutorial (tranne le foto brutte, quelle sono mie...) e ColeiCheNonVuoleEssereNominata, supporto morale e... grande amica nei momenti di difficoltà. E se volete discutere con me o polemicare sul tutorial che magari non vi è piaciuto... venite al Bar - Libreria Knulp in via Madonna del Mare 7/a domenica prossima 17 aprile dalle 16 alle 19. Questo mese lo Stitch 'nd Spritz anticipa di una settimana!!!
nachdem ich durch Jana daran erinnert wurde, rechtzeitig Schilfblüten zu ernten, bin ich sofort losgezogen – bewaffnet mit Korb und Schere – und kam nach kurzer Zeit mit 420g Schilfblüt…
Algunos Tintes Naturales tienen tal poder de fijación que no requieren el uso de sustancias mordientes pero ¿qué son los mordientes? ¿cuál es su función?
How to Dye Wool Yarn With Coffee, Tea, and Turmeric: I recently came into possession of a white ball of wool yarn, and I thought to myself, "Huh, how boring!" So I decided I would try my own attempt at dying yarn. I've never dyed yarn before so I started to do a lot of internet research, and what I fo…
La tintura della lana: come tingere a mano la lana usando colori alimentari, colori in polvere e coloranti naturali
Allowing the front garden to grow wild looked delightful earlier this Spring, a succession of bulbs bloomed in the lawn to the admiration of at least some of my neighbours. Now things are getting that bit too shaggy, crossing the line between naturalised and neglected. Ivy has grown over the wall and nobody appreciates walking into a wet slap of leaves. After I cut back the worst, it occurred to me that I had read somewhere you can make dye from ivy leaves. Taking a tea break, I found a page all about ivy in Jenny Dean's book, Wild Colours. Jenny writes that ivy leaves and berries will dye an equal weight of material and are best suited to animal fibres. There were few berries left on the pruned branches, though easily enough leaves to fill my dye pot. They weighed about 300g. Adding water, I put the pot on the stove to simmer and went looking for some test fibres to soak ready for dyeing. Lifting the lid an hour or so later, the leaves had softened and the rising steam had a tang of rhubarb about it, so something was being extracted, although the water in the pot had no apparent colour at all. Testing a sample with pH indicator paper showed the ivy had at least made the clear fluid acidic. Adding dissolved soda ash to another sample worked like magic, a lucent yellow green instantly appeared in the jar. A teaspoonful of soda ash brought the pH of the dye pot up to neutral, green colour appeared and convinced me there was dye in there, so I added my trial fibres in with the ivy leaves and turned the heat back on. Giving the pot a stir ten minutes later, the green glow in the water had all disappeared again and the fibres hadn't taken on any colour at all. That rhubarb smell in the steam must mean acid release, because indicator paper showed the pH had already dropped back down to acid. I added another teaspoon of soda ash, completed the hour of simmering and left the pot overnight. Next morning, the fibres had gone green and the dye bath fluid looked brown, though when I retested it, once again, its pH had become acidic. I suspect that my two teaspoonsfuls of soda ash provided far too little alkali to counterbalance the acidity from stewed ivy leaves and that my attempt to alkanise the bath had had little effect on the overall ivy dye process. Here is how the fibres looked straight from the dye bath - from the left, two skeins of alum mordanted wool yarn, next, one iron premordanted skein and one copper premordanted skein and the piece of linen mordanted with alum acetate. The unmordanted cotton fabric had not taken up significant colour. I divided one of the alum mordanted skeins into two smaller skeins and one short length. The short length was soaked for 20 minutes in an alkali solution. One small skein was briefly reheated with an iron solution to modify its colour and the other was modified with a little copper solution. Here is the final result of ivy leaf dye using twice as much weight of leaves as wool. On the left, alum premordanted skein with a bit on top that was modified with alkali after dyeing - far from improving the colour, it diminished it. Bottom row, a brownish version on the iron premordanted wool and a good green from the copper premordant, then just to mix things up, the two small skeins on top show a bright green from alum premordant and copper modifier and a dull green from alum mordant and iron modifier. Ivy leaves are plentiful, more are coming over the wall already, it's good to know I can make green dye all year round. In future, I shall not be adding any soda ash, just trusting that the colour will develop once the wool is in with the softened leaves. I would certainly consider copper a useful premordant. As a modifier, copper took effect much more quickly than usual - I am only just realising that to modify dyes well with copper, you really need to add it in an acidic bath. Here's a green wool heart for the Green Man as he dies and lives in the force of Spring.
De plantas e insectos se extraen hermosos colores naturales, cuya elaboración viene desde la época prehispánica.
I miei esperimenti di tintura vegetale proseguono, sempre su campioni bianchi di cotone seta e lana: In questi giorni ho tinto con: foglie di menta rosellina gialla giapponese (kerria japonica, una…
Avevo pensato di partire parlando direttamente delle singole ricette di tintura (almeno quelle che ho sperimentato personalmente) ma mi sono resa conto che, in effetti, forse sarebbe stato meglio i…
Labeled with the dye stuff. Color variations due to number of baths or mordant (alum or iron).
Negli ultimi tempi, la mia passione per la lana ha preso una china pericolosa. Tutto è cominciato con 4 gomitoli di lana e alpaca, presi per il loro prezzo incredibilmente basso ma di un colore tristissimo: bianchi e grigi. Pensa che ti ripensa, mi sono ricordata di un vecchissimo post della Casa nella Prateria. E ho colorato di rosso ciliegia 3 gomitoli su 4, ottenendo questo effetto: Però chi mi conosce un minimo lo sa: non potevo accontentarmi di un successo così "facile". Quindi mi sono procurata della lana ancora da tingere (su eBay si trovano rocchettoni industriali a prezzi davvero bassi) e, con l'aiuto di un manuale comprato tanti anni fa per altri scopi, ho cominciato a sperimentare. Alcuni esperimenti (es. l'ortica) sono falliti miseramente, forse a causa del periodo in cui ho colto l'erba. Altri (es. la romice) sono andati così così. Il papavero invece è stato un clamoroso successo. La foto qui sopra mostra il colore di partenza (rocchettone centrale) e le diverse colorazioni che sono riuscita a ottenere dai vari bagni. Il papavero è entusiasmante per due motivi: 1 - ha un grande potere tintorio, quindi il bagno colore si può usare svariate volte (al momento sono al quarto bagno) 2 - il colore finale tende al blu o al rosso a seconda del mordente usato: se si mordenza la lana con l'allume di potassio, vira al blu, mentre se si mordenza con l'aceto il colore finale tenderà al rosso. Nella foto, si vedono, a partire da ore 8 e andando in senso orario: - un primo bagno mordenzato con allume - un secondo bagno mordenzato con allume - un secondo e terzo bagno mordenzati con aceto (la differenza di saturazione è minima, ormai non li distinguo più) - un primo bagno mordenzato con aceto Il procedimento è davvero semplice: Andate in un campo di papaveri e raccoglietene quanti volete, con l'aiuto possibilmente di manodopera minorile e stando attenti a prendere solo i petali (tanto si staccano da soli, basta prenderci la mano). La quantità minima per ottenere un bel colore è 3 etti di petali per un etto di lana, ma cogliendone di più si ottiene un bagno colore più carico. A casa, bollite i petali in poca acqua e lasciate riposare per qualche ora. Contemporaneamente, mordenzate la lana. Se volete che il colore viri al blu, sciogliete un cucchiaio di allume di potassio (si trova in farmacia in panetti, poi basta pestarlo per polverizzarlo) nell'acqua necessaria a coprire abbondantemente un etto di lana in matassa e portate a ebollizione a fuoco lento. Bollite per un'ora. Se volete che il colore viri al rosso/vinaccia, bollite la lana per un'ora in acqua e aceto bianco in pari quantità. Filtrate il bagno colore strizzando bene la poltiglia di petali cotti e mettetelo in una pentola. Immergetevi la lana mordenzata, aggiungete eventualmente acqua per coprire la lana e riportate a bollore a fuoco lento. Quando bolle, spegnete e lasciate riposare per una notte. Scolate per un'oretta senza strizzare. Poi risciacquate la lana in acqua fredda finché non cola più colore e asciugate all'ombra. Dovete solo usare due accorgimenti: non sottoporre la lana a shock termico (se no si infeltrisce) e usare pentole di acciaio. A questo punto, visti i risultati ottenuti da completa inesperta, non vedo l'ora di seguire il seminario di tintura a cui mi sono iscritta e mettere in pratica ciò che imparerò.
La tintura della lana: come tingere a mano la lana usando colori alimentari, colori in polvere e coloranti naturali