[:en]Despite all promises of more attention to figurative arts and above all to painting, the 53° Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia (International Art Exhibition in Venice) focuses again on video installations and expanded cinema, which does not necessary mean experimental. In most cases it is a revisit of the exposition space after the typical experience within the cinematographic field. The screen becomes a wall or a plasma TV and the installation assumes the features of a real projection in which all typical cinematographic devices are deconstructed - think only to the loop movement enphatized by Douglas Gordon or to the decomposition of film into monitors dispayed in a row (Chantal Akerman). [:it]Nonostante le promesse di una maggior attenzione alle arti figurative e in particolar modo alla pittura, la 53° Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia ancora una volta concentrata sull'installazione video e sul cinema espanso che non significa, necessariamente, sperimentale. Nella maggior parte dei casi si tratta di rivisitazioni dello spazio espositivo alla luce dell'esperienza tipica del cinematografo. Lo schermo diventa parete o televisore al plasma e l'installazione assume le caratteristiche di una vera e propria sala di proiezione in cui i dispositivi tipici del film vengono decostruiti, si pensi al moto rotatorio (loop) enfatizzato da Douglas Gordon o alla decomposizione dei propri film in video monitor disposti in successione (Chantal Akerman). [:]